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Immagine - Commissione in attesa delle valutazioni della Corte dei Conti
Commissione in attesa delle valutazioni della Corte dei Conti

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COMUNICATO STAMPA  n. 809

 
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Controllo: iniziato l’esame del Rendiconto 2017

La Commissione licenzierà l’atto nelle prossime settimane, dopo aver ricevuto il giudizio da parte della Corte dei Conti. Si registra un disavanzo di 2 miliardi e 763 mila euro

 

di Cecilia Meli, 19 luglio 2018

 

COMMISSIONI  – E’ iniziato l’esame del Rendiconto generale dell’anno finanziario 2017 da parte della commissione di Controllo, presieduta da Roberto Salvini (Lega). La Commissione licenzierà la proposta di legge, su cui ha parere referente, nelle prossime settimane, dopo che il Rendiconto avrà ricevuto il giudizio di parifica da parte della Corte dei Conti. Questa mattina si è tenuta l’illustrazione del provvedimento da parte dei tecnici della Giunta regionale, ai quali i commissari hanno rivolto numerose domande e richieste di delucidazione. 
Il Rendiconto generale del 2017 chiude con un disavanzo di 2 miliardi e 763 mila euro. Al valore negativo ha contribuito anche la cifra di 679 mila euro di somme vincolate da reiscrivere per legge.
Rispondendo alla richiesta di chiarimento sulla natura del significativo valore negativo, i tecnici hanno spiegato che esso è dovuto sostanzialmente a due fattori: la reiscrizione dei residui passivi e soprattutto il disavanzo, stratificato negli anni, per la mancata contrazione di mutui, per un ammontare di oltre due miliardi. Fino al 2015, infatti, le Regioni non avevano l’obbligo di contrarre mutui a copertura di un investimento, se era presente sufficiente liquidità di cassa. E la Toscana ha scelto di non contrarre ulteriore debito: questo ha generato il disavanzo, ma - hanno detto i tecnici -  la contropartita è che i cittadini toscani sono fra i meno indebitati d’Italia, con un debito a testa che si aggira sui 500 euro. 
Si registra, inoltre, un trend positivo nell’andamento del disavanzo, che nel 2015 si era attestato a 3 miliardi e 500 milioni, anche in virtù, appunto, dell’entrata in vigore dell’obbligo di contrarre mutui. 
 
 

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