EVENTI– “Presentare a palazzo del Pegaso questa bella esperienza è molto importante, significa che sul territorio della nostra Toscana la cultura resta un’eccellenza, come a Lari. Collinarea Festival 2018 è un esperimento di resistenza artistica e culturale”. Con queste parole la consigliera regionale
Alessandra Nardini ha dato il “la” alla conferenza stampa di presentazione della XX edizione. “Continuare ad investire in cultura è una nostra scelta – ha concluso Nardini – ed eventi come questo di Lari sono un’ulteriore conferma per continuare su questa strada”.
Nel 1998 il teatro comunale di Lari era una palestra col linoleum verde per terra e fasce gialle di smalto alle pareti. Nello stesso anno in quel teatro fu creato “R&G – Romeo e Giulietta, il Musical”, lo spettacolo simbolo della rinascita di Scenica Frammenti, proseguimento di una storica compagnia di giro. “R&G” fu prodotto in collaborazione con l’amministrazione comunale a patto che la compagnia organizzasse una serie di eventi in Estate. Nacque così
LariScena: era il 1999 e fu la prima edizione di quello che poi è diventato il
Collinarea Festival.
Sono trascorsi 20 anni e, tra alti e bassi, grazie a chi ha creduto nell’arte, oggi Lari ha un vero teatro. Oggi Lari è anche Collinarea Festival. Per questa edizione, come è stato spiegato in conferenza stampa, la memoria verrà unita al “qui e ora” rendendo omaggio a Vincenza Barone, attrice dalla nascita, figlia d’arte, madre, nonna, collega e insegnante di
Scenica Frammenti: memoria vivente del teatro, immagine perfetta di una
resilienza artistica. Non a caso è lei, ottantaseienne che da ottantadue anni calca la scena, la testimonial del
crowdfunding a favore dell’ingresso gratuito al festival. Perché quest’anno il Collinarea vuole essere una festa aperta a tutti quelli che amano la bellezza del teatro, per fare di Collinarea numero 20 un festival popolare e Pop.
Alla conferenza stampa, insieme alla consigliera Nardini, sono intervenuti
Chiara Ciccaré, assessora alla Cultura del Comune Casciana Terme Lari;
Loris Seghizzi, direttore artistico del Festival;
Gabriele Benucci, dell’organizzazione e Ufficio stampa dell’evento, che hanno parlato di un appuntamento da non perdere in un borgo insolito, capace di unire teatro e musica, anche grazie al connubio tra artisti affermati e giovani proposte. Quest’anno il festival viene insignito del
Premio Tatiana Pavlova: un tributo alla resistenza di una manifestazione da cui sono passate intere generazioni di artisti.
E se il cartellone prevede vecchie e nuove produzioni teatrali, senza dimenticare la musica o gli eventi collaterali, il finale sarà “col botto”:
domenica 22 luglio alle 22 si terrà un concerto eventod’effetto
“Epica, Etica, Etnica, Pathos” (unica data 2018), organizzato da Scenica Frammenti Teatro e Associazione La Rossa. Un concerto che illuminerà il borgo di Lari con un pezzo della storia della musica indipendente italiana.
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