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COMUNICATO STAMPA  n. 50

 
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Piano sanitario e sociale integrato: approvata risoluzione

Il documento, presentato dal Pd, è stato votato a maggioranza. Il dibattito sull'informativa della Giunta

 

17 gennaio 2018

 

Firenze – E’ stata approvata con voto favorevole a maggioranza una proposta di risoluzione, presentata dal gruppo Pd, collegata all’informativa della Giunta relativa al documento preliminare del Piano sanitario e sociale integrato regionale 2018-2020.
La risoluzione condivide il contenuto dell’informativa con riferimento agli obiettivi previsti e agli interventi intrapresi, per lo sviluppo e il potenziamento dei servizi sanitari e socio-sanitari. Inoltre, impegna la Giunta ad operare scelte strategiche che permettano massima efficienza nell’impiego delle risorse, anche con riferimento all’assistenza farmaceutica; a valorizzare e implementare le reti cliniche regionali; a ridurre i tempi di attesa; a sostenere l’attività di prevenzione; a rafforzare in maniera omogenea l’accesso ai servizi, con particolare attenzione alle aree fragili; a mantenere alta l’attenzione sulle politiche per la disabilità; a portare avanti la formazione dei professionisti del sistema sanitario; a sostenere attivamente la genitorialità.
Durante il dibattito sull’informativa, il consigliere Paolo Sarti ha affermato che si devono fare i conti con le criticità perché evidentemente qualcosa nella riforma sanitaria non ha funzionato, dato che ci sono lunghe liste di attesa e che ormai gli ospedali toscani rischiano di trasformarsi in enormi pronto soccorso perché non ci sono i servizi territoriali.
Monica Pecori ha sottolineato che esistono ancora barriere tra ambiente e salute, e se non si risolve un problema non si risolve l’altro, e che si parla di fare rete quando ci sono ancora dischetti che non si interfacciano tra un ospedale e l’altro e zone, come l’Elba, che rimangono isolate con un po’ di maltempo.
Stefano Scaramelli ha detto che esistono molti elementi positivi e che alcuni possono essere migliorati, nonostante il livello del servizio sanitario in Toscana sia alto. Si deve puntare ad annullare la diseguaglianza, sociale e di territorio, nell’accesso alle cure, mentre la parola prevenzione deve diventare uno dei cardini del piano.
Secondo Andrea Quartini i toni autocelebrativi usati nell’informativa non corrispondono alla realtà, che è fatta di ticket fra i più cari d’Italia, di carenza di posti letto, di incapacità di gestione territoriale dell’assistenza, di zone disagiate, di pronto soccorso intasati, di carenza di personale medico e infermieristico.
Serena Spinelli ha ribadito che è necessario parlare di salute, intesa come condizione di benessere psicofisico e sociale e non solo di sanità e di sociale. La persona deve stare al centro e tutti i percorsi di assistenza le devono ruotare intorno.
Per Stefano Mugnai la sfida è fare un piano che dia indicazioni effettivamente realizzabili, altrimenti si tratta di un esercizio sterile; di tutto c’è bisogno fuori che di un altro libro di sogni.
Paolo Bambagioni  ha detto che in questa fase il Consiglio può dare il meglio di sé nel lavoro sul nuovo piano, che bisogna guardare il sistema dall’esterno per rendersi conto che, nonostante le pecche, funziona bene e che il governo deve fare di più per sostenere le famiglie, che sono una chiave di volta anche per l’organizzazione del sociale.
L’assessore regionale alla Sanità, nella replica, ha ribadito che l’obiettivo è fare un documento che legge la realtà, dice quello che c’è da fare e prova a farlo e che non c’è alcuna celebrazione. Certo ci sono cose da migliorare, certo bisogna investire di più sulla sanità territoriale. Per l’assessore inoltre si deve lavorare sui tempi dell’accesso ai servizi, visto le criticità delle liste di attesa, mentre la scelta di graduare i ticket per fasce di reddito è stata una scelta di equità. (cem) 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana