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COMUNICATO STAMPA  n. 0645

 
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Indipendenza Toscana: Bertini, inizia il cammino verso l'unità d'Italia

Il coordinatore dei sedici comitati toscani per il Risorgimento fa il quadro regionale di una crisi di sistema, che costringe il nostro paese a misurarsi con la modernità

 

27 aprile 2017

 

Firenze – “Il 27 aprile 1859 aveva alle spalle una memoria forte, quella di Curtatone e Montanara, con l’esercito ed i volontari civili toscani, composti da medici, avvocati, lavoratori, contadini, nobili. Quelle comunità la memoria non l’avevano perduta, ma gelosamente conservata nonostante gli arresti e le minacce austriache e granducali”.
Lo ha dichiarato il professor Fabio Bertini, coordinatore dei sedici comitati toscani per il Risorgimento, nella sua relazione alla seduta solenne del Consiglio regionale sull’Indipendenza toscana. Bertini ha detto che, da solo, il ricordo non sarebbe stato sufficiente, se non si fosse unito alla consapevolezza del declino economico vissuto dal Granducato, per la dipendenza dall’Austria e l’inadeguatezza delle istituzioni lorenesi a far fronte agli effetti sociali della crisi, una vera e propria crisi di sistema. Ovunque in Toscana c’era animazione in quello stesso anno: a Livorno, Prato, in Maremma, a Siena. Aumentò l’afflusso dei volontari a Livorno per l’imbarco da Bibbona, Guardistallo, Manciano dell’Elba, Monte San Savino, Radicondoli. Partirono prima in 450, poi in 250, sotto la guida di un suo ufficiale. Il 25 aprile le comunità pisane chiedevano l’annessione al Regno di Sardegna, mentre anche a Carrara e Fossola, fuori dai confini granducali, erano iniziati gli scontri, che si estesero di lì a poco a Massa e Aulla. Il 27 aprile, mentre a Firenze si svolgeva la manifestazione di piazza Barbano, nella città labronica il governatore aveva già convocato un consiglio straordinario delle principali autorità e fece sventolare il tricolore, applaudito da un popolo festante. A Rosignano la stessa sera, festa in piazza. Manifestazioni analoghe a Santa Fiora, Scansano, Camaiore, Barga, Borgo San Lorenzo, Castelfiorentino. A Portoferraio, il 30 aprile, il governatore dispose la scarcerazione di detenuti politici dal Forte della Stella.
“Curtatone e Montanara era stata l’epopea della Toscana unita, al di là delle divisioni politiche. La resistenza agli austriaci, nel maggio del 1849, era stata l’epopea dei democratici toscani – ha concluso Bertini - A ben vedere tra quei due fatti non c’era alcuna incompatibilità, nei giorni in cui la Toscana si apprestava a compiere il cammino verso l’unità nazionale, cioè a mettersi in sintonia con la modernità europea dell’Ottocento, la vera ratiodel Risorgimento”. (dp)

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