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COMUNICATO STAMPA  n. 1406

 
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Media: Giani, sosterremo azioni per la buona comunicazione

Il presidente del Consiglio regionale è intervenuto a Siena al convegno del Corecom. Sandro Vannini ha sottolineato il lavoro svolto in Toscana nel contrasto a un uso distorto del web da parte dei minori

 

29 settembre 2016

 

 

Siena – “I cosiddetti nativi digitali, le fasce di utenti più giovani, hanno una dimestichezza con i nuovi media ed i social network che è sorprendente, per noi quasi incomprensibile. Questo, purtroppo, non elimina il rischio per i ragazzini e le ragazzine. Il cyberbullismo e la pedopornografia sono sempre in agguato. Lodevole è in questo senso l'azione del Corecom, che da anni attua programmi per tutelare i minori da un uso distorto del web. Noi, come Consiglio regionale, vigiliamo sulle attività del Corecom, ma al tempo stesso condividiamo con questo organismo e la Polizia postale le azioni che svolgono e siamo disponibili a promuovere politiche e programmi volti al sostegno dei programmi di tutela”.

Lo ha affermato, intervenendo  al convegno “La buona e la cattiva comunicazione”, tenuto a Siena dal Corecom Toscana, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, che ha parlato di “pluralismo, vigilanza e tutela dei minori”, ma anche sottolineando il significativo contesto in cui il convegno si è svolto, quello della Sala Mappamondo di Palazzo Pubblico, in piazza del Campo, sede del Comune di Siena, adiacente al ciclo di affreschi “Allegoria ed effetti del buono e del cattivo governo” di Ambrogio Lorenzetti, elemento di contestualizzazione concettuale con i temi della buona e cattiva comunicazione.

“Così come c'erano gli effetti del buono o del cattivo governo, oggi ci sono quelli della buona e della cattiva comunicazione", ha affermato il presidente del Corecom, Sandro Vannini, che ha ricordato: “Il nostro Corecom è protagonista a livello nazionale. Abbiamo realizzato il vademecum Internet@minori@adulti e realizzato sedici azioni di media education in altrettanti istituti scolastici della Toscana, interfacciandosi con quasi duemila famiglie. Inoltre è sorto a Firenze il Centro nazionale di formazione rivolto agli insegnanti, promosso oltre che dal Corecom, dall’Agcom, dall’Istituto degli Innocenti e dal Coordinamento nazionale dei Corecom. Un’attività, questa, sicuramente di buona comunicazione, in un settore, quello della prevenzione informatica, particolarmente attuale e che è al centro delle preoccupazioni familiari e che non cesserà di esserlo nei prossimi anni e rappresenterà un filiera di grande centralità nel nostro futuro”.

Al convegno, dopo i saluti del sindaco di Siena, Bruno Valentini, e del rappresentante dell’Associazione stampa toscana, Alessandro Rossi, è intervenuto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, secondo cui “nessuna legge e nessuna norma deontologica può sostituirsi alla volontà del professionista della comunicazione, alla volontà del giornalista, di rispettare le persone socialmente più deboli ed i minori”. E il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli, ha affermato che “è sbagliato demonizzare il web”, perché “avere un atteggiamento di eccessivo controllo è negativo, anche se sono importanti le azioni ed i programmi di prevenzione”. Questo il motivo, secondo Bartoli: “Occorre porsi di fronte a questa nuova realtà in maniera positiva cercando di svilupparne gli ambiti di libertà e di critica”.

Al centro del convegno, oggi, gli ambiti del pluralismo e della “par condicio”, della vigilanza dell’emittenza televisiva e della tutela dei minori rispetto al web da parte dell’Agcom, direttamente e tramite i Corecom. E ricco è stato, in quest’ottica, il programma degli interventi, con i contributi, tra gli altri, anche del coordinatore nazionale dei Corecom Felice Blasi, che ha affermato che “dalla media-education bisogna passare alla media security”; di Maurizio Boldrini e Michela Manetti, docenti dell’Università di Siena; di Carlo Sorrentino dell’Università di Firenze; dell’esperto in sicurezza e tecnologie non convenzionali Fabio Ghioni e della dirigente dell’Agcom, Maria Pia Caruso. Complessivamente sono state evidenziate le “migliori pratiche” della “buona comunicazione” e per la “correzione della cattiva comunicazione” sul pluralismo, la par condicio, la vigilanza delle trasmissioni nazionali e regionali, sulla tutela dei minori in tivù e nel web. (mc)


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