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COMUNICATO STAMPA  n. 0994

 
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Caccia: via libera alla modifica sugli ambiti territoriali

Il provvedimento che interviene sulla legge regionale è passato con voto favorevole a maggioranza Il provvedimento che interviene sulla legge regionale è passato con voto favorevole a maggioranza

 

22 giugno 2016

 

Firenze – Approvata dall’aula una proposta di legge “Nuove disposizioni in materia di ambiti territoriali di caccia”, che modifica la normativa vigente in materia, la legge regionale 3 del 1994. Il provvedimento è passato a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni. In Aula, è stato illustrato dal presidente della Seconda commissione, Gianni Anselmi (Pd). Gli attuali ambiti territoriali di caccia potranno svolgere le proprie funzioni fino al 31 dicembre 2016 e non oltre. Saranno nel frattempo suddivisi in dimensioni sub provinciali, secondo quanto sarà determinato dalle modifiche al piano faunistico venatorio. Il provvedimento interviene a seguito della sentenza della Corte costituzionale, che ha recentemente dichiarato illegittima la riforma della Regione Toscana sugli Ambiti territoriali di caccia (Atc). In quella riforma, gli Atc erano stati ridotti a 9, in corrispondenza dei territori delle ex province (con accorpamento Firenze e Prato) ed era stata prevista l'istituzione di sottoambiti di dimensione sub provinciale. La nuova proposta di legge, a firma del consigliere Leonardo Marras e del presidente Eugenio Giani, nasce per assicurare la continuità operativa degli ambiti territoriali di caccia. In particolare, le norme intervengono per consentire l'esercizio degli Atc, prevedendo un intervento di riforma degli ambiti entro la fine del 2016.
Gli Atc attualmente in carica continueranno a svolgere le funzioni considerate indefettibili entro e non oltre il 31 dicembre 2016. La legge dispone anche le scadenze per completare la riforma entro la fine di quest'anno: il territorio agro-silvo-pastorale destinato alla caccia programmata sarà ripartito in Atc sub provinciali entro il 30 novembre; il presidente della regione nominerà gli organi direttivi entro il 31 dicembre.
La vicepresidente della commissione Irene Galletti (Movimento 5 stelle) ha illustrato la posizione del gruppo: “C’è una sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l’illegittimità di una legge attualmente vigente, quindi il provvedimento di cui oggi si discute non è più valido. In sostanza, si vuole mantenere l’illegittimità della norma fino a dicembre. Le Atc dovrebbero essere dichiarate subito decadute. Abbiamo cercato di proporre già in commissione un accorciamento dei termini. Il problema principale – ha affermato Irene Galletti – è in realtà il piano venatorio 2016-17, che verrebbe a decadere. Ma qui si tratta di tutela della fauna selvatica, prima che di caccia. Per noi la legge viene prima degli interessi di categorie di persone o di una lobby”. Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra) ha auspicato “che in futuro vi sia una molteplicità di Ambiti di piccole dimensioni, attenendosi alle disposizioni della Consulta” e ha annunciato emendamento, sottoscritti anche dal Movimento 5 stelle, “per abbreviare i tempi: per noi è fondamentale che i nuovi Atc siano operativi prima dell’apertura della prossima stagione venatoria 2016-17. Questo è possibile, è poco comprensibile perché una operazione come questa debba richiedere tempi così lunghi”.
Roberto Salvini (Lega nord) ha criticato il provvedimento, osservando in primo luogo che “è facilmente impugnabile in un ricorso al Tar”. Ancora, visto che è in programma la riforma degli Ambiti territoriali, “c’è il rischio di non gestire la situazione, dato che non sappiamo come funzioneranno gli accorpamenti, e di dare oggi dei tesserini venatori che fra pochi mesi devono essere rifatti”.
Secondo Leonardo Marras, capogruppo Pd, la proposta di legge “risponde all’esigenza di mettere una toppa con alcuni strumenti”. Innanzitutto occorre “garantire una continuità altrimenti si rischia di fallire ogni obiettivo di gestione ordinaria”, perché il rischio è quello di dover aspettare due o tre mesi prima di poter procedere alle nuove nomine. Ancora, per Marras, “occorre riflettere” su una serie di questioni, a partire dalla sentenza della Corte Costituzionale, ed avere il tempo di adeguarsi, anche perché dopo le disposizioni Del Rio, per cui la Regione si è assunta le gestione del settore, un assetto definivo potrà essere dato solo dopo il referendum costituzionale.
Marras ha ricordato anche che l’attuale organizzazione degli Ambiti territoriali di caccia è stata approvata all’unanimità in Consiglio regionale. Esiste inoltre l’esigenza “di far fruttare al meglio le risorse sempre più scarse, per cui meno sono i carichi sui costi di funzionamento più si riesce a restituire risorse al territorio e alla prevenzione”. Infine, è necessario introdurre il principio di separazione tra indirizzo di controllo e quello di gestione. 
Al termine del dibattito, l’intervento dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi. La proposta, ha spiegato l’assessore, ha lo scopo, dopo la sentenza, “di non bloccare tutte le attività degli Ambiti territoriali di caccia”. “Abbiamo bisogno di tempo per cercare una soluzione concertata – ha detto l’assessore – e dobbiamo scongiurare il rischio di bloccare l’attività venatoria”. Secondo l’assessore la legge regionale 88, varata all’unanimità, non è un disastro, si è proceduto a un riaccorpamento degli Atc. “Sono già stati calendarizzati incontri e riunioni per capire come superare la sentenza della Corte costituzionale. Mi impegno – ha affermato Remaschi – a presentare una proposta di legge nei tempi più rapidi possibili, e trasmetterla al Consiglio regionale ad agosto o al massimo agli inizi di settembre”.
Prima del voto, c’è stata una discussione su una serie di emendamenti, tutti respinti, che ha visto gli interventi di Roberto Salvini (Lega nord), Giovanni Donzelli (FdI), Irene Galletti (M5S), Gianni Anselmi (Pd), Tommaso Fattori (Sì – Toscana a Sinistra). (cem-s.bar)

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