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COMUNICATO STAMPA  n. 1047

 
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Consiglio: Giani, crocifisso è espressione radici civiltà europea

Affisso da questa mattina nello studio del presidente del Consiglio. La decisione presa dopo i fatti accaduti in una scuola fiorentina: "Non è laicità né rispetto delle altre religioni, ma nichilismo verso la nostra storia"

 

13 novembre 2015

 

Firenze – C’aveva già pensato al crocifisso, in tempi non sospetti.  Dagli uffici del Consiglio si erano anche già mossi, per richiedere una meraviglia del Trecento di proprietà di Casa Siviero e quindi della Regione. Ma poi, spiega Eugenio Giani, poi sono arrivate le notizie, le vicende di questi giorni: “Quando sento che ci sono degli insegnanti che quasi si vergognano di mostrare il crocifisso ai loro studenti allora, da laico, dico che questa non è laicità né rispetto delle altre religioni, ma nichilismo verso la nostra storia”.
Così il crocifisso, nello studio del presidente del Consiglio regionale, è attaccato al muro da questa mattina. Non è una meraviglia del Trecento, non è di proprietà della Regione, è suo personale, di Giani, che dice: “Voglio che nella mia stanza, che è un ufficio pubblico, ci sia il segno di ciò che rappresenta al di là della credenza religiosa”. Perché il presidente, che dice di sé “sono cristiano, cattolico”, ci tiene a ribadire che parla “da laico”. “Apparteniamo ad una civiltà, quella europea, che si è formata su duemila anni di civiltà cristiana, di cui non si può non riconoscere il valore nella formazione, crescita e trasmissione dei valori”. E’ un fatto che “vale per tutti, credenti e non credenti”. Perciò il crocifisso, nello studio del presidente dell’assemblea toscana, c’ha da stare “a viso aperto”, citando Dante. Per rispetto “della storia di tutti e non solo dei cattolici”, e quindi “per rispetto della religione nel suo complesso”. E anche perchè Firenze e la Toscana, regione d’Europa, tolleranza e rispetto ce l’hanno nel proprio patrimonio culturale e civile. (Cam)

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