Inchiesta sul Forteto: definito il programma di massima
Il presidente Paolo Bambagioni: “E’ un compito delicato, ma ci muoveremo con determinazione, senza coinvolgere chi era in buona fede”
21 settembre 2015
Firenze – In un clima di grande collaborazione, nella sua prima riunione dopo l’insediamento, la Commissione d’inchiesta sulle responsabilità politiche ed istituzionali nella vicenda del Forteto ha definito oggi il programma di massima dei propri lavori.La proposta del presidente
Paolo Bambagioni (Pd) è stata accolta ed integrata dal vicepresidente
Giovanni Donzelli (FdI) e dal vicepresidente segretario
Andrea Quartini (M5S). Numerosi i suggerimenti degli altri consiglieri
Stefano Mugnai (FI),
Jacopo Alberti (LN),
Paolo Sarti (Si).La commissione lavorerà essenzialmente intorno a due capisaldi: la relazione finale sulla vicenda approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nella scorsa legislatura e la recente sentenza del tribunale di Firenze, che ha condannato Rodolfo Fiesoli e quindici suoi adepti.L’obbiettivo è individuare le responsabilità politiche sul riaccreditamento della struttura negli anni successivi alla prima sentenza, ma anche le responsabilità dei magistrati che facevano gli affidamenti dei ragazzi, negli anni oltre cinquantacinque. Infine sarannno analizzate le responsabilità del settore sociosanitario, che non ha garantito un controllo adeguato, né sulla struttura, né sulla permanenza dei minori al suo interno.La commissione ha inoltre deciso di approfondire i rapporti tra le tre realtà associative, in cui il Forteto era formalmente diviso: la cooperativa, l’associazione, la fondazione.“E’ un compito delicato – ha commentato il presidente Paolo Bambagioni – rispetto al quale ci muoveremo con determinazione per individuare i complici di Rodolfo Fiesoli, evitando però di coinvolgere le tante persone che, a vario titolo, sono state da lui coinvolte, ma che erano in perfetta buona fede”.
(dp)
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