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COMUNICATO STAMPA  n. 0263

 
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Giornata donna: Lastri, sessismo è anche nelle istituzioni, deriva da contrastare

Incontro nell’Auditorium del Consiglio regionale per approfondire la presenza di discriminazioni nei linguaggi e nei comportamenti. Daniela Lastri: “Purtroppo oggi assistiamo a un’involuzione culturale che si manifesta in atteggiamenti misogini e in un linguaggio sessista anche nelle sedi istituzionali. È una deriva da contrastare con ogni sforzo”

 

10 marzo 2014

 

Firenze – Un momento di riflessione su quanto sessismo esista ancora nella società italiana, a partire dal linguaggio, e su quali possano essere gli strumenti utili per contrastarlo. È questo il significato dell’incontro che si è svolto stamani nell’auditorium del Consiglio regionale, dal titolo “Sessismo, linguaggi e comportamenti, riconoscerli e contrastarli”, organizzato in occasione della Giornata internazionale della donna. All’incontro hanno partecipato esperti, amministratori, ricercatori, ma anche giovani, e non sono mancati i momenti di intrattenimento per far riflettere il pubblico. Ad aprire i lavori è stata la consigliera regionale Daniela Lastri, dell’Ufficio di presidenza. “Dobbiamo riflettere sul monito lanciato dal presidente Napolitano – ha detto Lastri – per il quale se il sessismo si afferma nelle sfere politiche, nei blog e nei siti, diventa un virus difficile da estirpare”. “Purtroppo oggi assistiamo a un’involuzione culturale – ha proseguito ancora Lastri – che si manifesta sempre più spesso in atteggiamenti misogini e in un linguaggio sessista che viene usato anche nelle sedi istituzionali, dove si dovrebbe esercitare la democrazia. È una deriva incivile che crea le condizioni per l’affermarsi della violenza, non solo verbale, nei confronti delle donne”.
Era il 1987 quando fu pubblicato il testo “Il sessismo nella lingua italiana”   a cura della commissione per la Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri. Il libro ha rappresentato il punto di partenza di un grande dibattito sul legame tra le discriminazioni culturali e le discriminazioni semantiche. E a distanza di circa trent’anni la discussione è ancora di estrema attualità perché il linguaggio e la comunicazione continuano a essere non rispettosi delle differenze di genere. Lo hanno sottolineato, ognuno dal proprio osservatorio, tutti gli intervenuti all’incontro: da Irene Biemmi (Università di Firenze), che nelle sue ricerche ha evidenziato quanto nei libri di testo delle elementari siano ancora presenti stereotipi e linguaggio sessista, “con una visione della realtà che sembra ferma agli anni Cinquanta” a Stefano Ciccone (presidente associazione e rete nazionale Maschile plurale), che ha ricordato quanto anche gli uomini siano prigionieri di modelli e comportamenti imposti; da Vincenzo Guggino (segretario generale dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria), che ha portato numerosi esempi del sessismo dilagante nel mondo della pubblicità, a Daniela Morozzi e Maria Grazia Campus che hanno recitato e cantato testi e filastrocche tradizionali particolarmente esemplificative di modelli sessisti, fino al punto di vista della giovanissima presidente del Parlamento degli studenti Kleoniki Valleri. A chiudere i lavori la considerazione della vicepresidente della commissione Pari opportunità Angela Notaro: “Gli spunti usciti da questo incontro sono talmente preziosi e numerosi – ha detto Notaro – che meriterebbero ognuno un’intera giornata di approfondimento e di studio”. (cem)
  

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