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COMUNICATO STAMPA  n. 0142

 
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Giorno del Ricordo: Targetti, memoria consapevole è dovere morale

L’intervento della vicepresidente della Giunta regionale chiude la seduta solenne

 

11 febbraio 2014

 

 

Firenze – “Recuperare e far emergere la memoria consapevole ed intera delle vicende drammatiche che coinvolsero le popolazioni della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia negli anni a cavallo tra il ventennio fascista e il dopoguerra, è prima di tutto un dovere morale della coscienza e di onestà politica”. Così ha esordito la vicepresidente della Giunta regionale Stella Targetti intervenendo in aula, alla seduta solenne per la celebrazione del Giorno del Ricordo, invitando a “farlo senza reticenze e timori”. Ovvero, “approfondendo lo sguardo storico e politico su un periodo complesso e ampio della vita di quelle aree, così come ha fatto la commissione storico-culturale italo-slovena istituita nel 1993 dai ministeri degli Esteri dei due Paesi”, affermando la necessità di inserire ogni evento all’interno di un contesto ampio e approfondito. Da qui l’invito a “comprendere come al fondo di questi drammi vi sia la concezione dell’altro, visto come una minaccia alla propria supposta purezza identitaria – ha continuato Targetti –. Ed è altresì fondamentale schierarsi dalla parte giusta che è, in ogni momento, quella delle vittime”.

E dopo aver ricordato la tragedia delle Foibe e dell’esodo forzato, la vicepresidente ha parlato anche dell’italianizzazione forzata della scuola, della lingua e delle identità slovene e croate negli anni del fascismo, “che portò all’equazione sbagliata tra Italia fascismo”; dell’invasione della Jugoslavia nell’aprile del 1941 che contribuì ad acuire l’odio anti-italiano; delle violenze contro gli italiani dopo l’8 settembre fino al maggio 1945, in tutta l’area tra Trieste, Gorizia e Pola, “che facevano leva su quell’odio accumulato, ma corrispondevano al preciso disegno di Tito di distruggere il potere italiano sul territorio”. “Violenze, esodi forzati, identità lacerate, straniamento, sono la conseguenza di tutto questo – ha sottolineato Targetti – del non accettare che su una stessa terra possano vivere comunità con identità culturali diverse”.

In questo contesto “l’impegno della Toscana è quello di contribuire a costruire una memoria condivisa, per trasmettere ai giovani quei valori di convivenza civile che proprio la Resistenza ci ha permesso di affermare, e che sono l’unico modo per costruire insieme società più libere e giuste – ha continuato la vicepresidente –. Nulla deve farci velo, nulla deve ostacolare la ragioni di un ricordo che si trasforma in monito affinché tutti ci adoperiamo concretamente, ogni giorno – ha concluso – per affermare la fondamentale dignità di ogni essere umano, perché nulla di tutto questo possa accadere ancora”. (ps)

 

 

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