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COMUNICATO STAMPA  n. 742

 
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Gonfalone a Ganji testimone di libertà

La massima onorificenza del Consiglio regionale consegnata questo pomeriggio al giornalista iraniano Akbar Ganji. Nencini: “In Toscana cerchiamo di aver sempre a che fare con la parola libertà”

 

13 giugno 2006

 

Un gonfalone d’argento in nome della lotta costante per la libertà. E’ stato consegnato oggi pomeriggio, a Palazzo Panciatichi, al giornalista iraniano Akbar Ganji dalle mani del Presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini. “Il Parlamento toscano le è da tempo molto vicino, soprattutto dagli anni della sua prigionia – ha ricordato Nencini – nel novembre dello scorso anno le abbiamo dedicato la Festa della Toscana e con la parola Libertà cerchiamo di avere sempre a che fare”. Il Presidente ha quindi ripercorso la vita del giornalista dissidente, soffermandosi anche sui passaggi più dolorosi. “Se gli uomini hanno sofferenze comuni allora hanno anche gli stessi diritti – ha sottolineato Akbar Ganji – perciò, essendo questi universali, c’è una sola ed unica carta che può tutelarli”. “Per fortuna, stiamo andando verso una società globale dove la gente pensa che anche i diritti umani debbano essere globalizzati – ha continuato il giornalista – la cerimonia di oggi ne è una dimostrazione: eravate democratici e libertari prima, lo siete anche oggi e lo sarete sempre; Firenze, terra del rinascimento e dell’umanesimo è al primo posto per la cultura e l’accoglienza”. “Occasioni come questa ci stimolano ad aprire gli occhi su tutto quello che accade nel mondo – ha ribadito il presidente della Giunta toscana Claudio Martini – ad impegnarci a sostenere la libertà di parola e di stampa, quindi a rafforzare i legami personali, umani e culturali tra le comunità”. Da qui il sentimento di solidarietà e di appoggio alla lotta per la libertà e la verità, che vede il testimone Ganji come “una voce che gridava e non è stata messa a tacere”. Lo ha affermato il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale Alessandro Antichi, che ha augurato all’Iran di continuare la propria “rivoluzione”, sperando insieme che “il popolo di Ciro il grande non diventi lo sterminatore di Israele”. Anche il consigliere Severino Saccardi, presentando l’ospite alla numerosa e attenta platea, si era soffermato sulla “esemplare testimoniananza, capace di stimolarci a recuperare la tradizione di accoglienza e di pace della nostra terra toscana”. “Il suo impegno, a favore non solo dei propri diritti ma anche di quelli di tutti i prigionieri di coscienza, ci ricorda di dover tenere sempre presente la dimensione planetaria dei problemi – ha concluso Saccardi – dove l’universalità dei diritti è in armonia con la diversità delle culture”. (fm/ps)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana