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COMUNICATO STAMPA  n. 1037

 
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Libri: le barricate di Scandicci, la lezione attuale di un moto di popolo

È stata presentata l’opera di Gilberto Bacci. Il presidente Mazzeo: “I recenti episodi di Roma ci dicono che ciò che è già accaduto può accadere di nuovo. I movimenti neofascisti devono essere sciolti”

 

di Sandro Bartoli, 13 ottobre 2021

 

“Il libro di Gilberto Bacci ci racconta come un popolo, quello di Scandicci, cento anni fa ha scelto di esserci, di resistere. Un utile spunto di riflessione, oggi, perché quello che è già accaduto non accada mai più”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, nel suo intervento questo pomeriggio, nell’Auditorium G. Spadolini del palazzo del Pegaso, alla presentazione del libro di Gilberto BacciLe barricate. Scandicci fotostoria di cent'anni fa”. Il presidente dell’Assemblea toscana ha ringraziato il consigliere regionale Fausto Merlotti “per aver voluto organizzare in Consiglio questo momento. Quello di Gilberto Bacci è un profondo e prezioso lavoro di ricostruzione storica, arricchito da una narrazione che aiuta a conoscere ciò che successe a Scandicci”. Con una meticolosa ricerca storica tra documenti e fotografie del tempo, l’autore ricostruisce quanto accadde tra il 28 febbraio e il 3 marzo 1921, quando in quattro punti della cittadina vengono innalzate delle barricate, sulle quali si alternano centinaia di cittadini nel tentativo di fermare le squadracce fasciste, e durante la drammatica repressione che ne seguì.
 
“Dobbiamo avere la capacità di attualizzare sempre di più ciò che è stato – dice il presidente del Consiglio regionale –. Le persone che hanno vissuto quegli accadimenti storici non ci sono più, mancano ormai i racconti diretti, occorre costruire amplificatori di memoria”. L’opera, prosegue il presidente, “si inserisce nel solco di una serie di lavori che hanno arricchito il panorama delle nostre ricerche su fatti particolari accaduti nei singoli territori”. Un libro che recupera un momento particolare, “il segnale di un passaggio storico, dal biennio rosso al biennio nero”, ricorda Giuseppe Matulli, presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea.
 
Tanti gli spunti di riflessione, “perché quello che è accaduto non accada mai più”, dice ancora Mazzeo, che richiama gli episodi di pochi giorni fa: “Ciò che è successo alla Cgil di Roma ci dice che quello che è accaduto può accadere di nuovo. Le forze politiche non si devono voltare dall’altra parte, devono dire che quel gesto compiuto da fascisti, perché di questo stiamo parlando, va condannato con forza e quel movimento deve essere sciolto, nel rispetto della nostra Costituzione”.
 
Un libro "da diffondere il più possibile, “alle nuove generazioni, da far conoscere nelle scuole. Descrive un preciso momento storico, in cui un connubio, un intreccio di popolo si forgiò nell’azione di quei cittadini per dare i suoi frutti fino alla lotta di Resistenza, alla Liberazione e alla Scandicci democratica”, spiega Fausto Merlotti.

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