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La dichiarazione di Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd

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COMUNICATO STAMPA  n. 0853

 
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Alloggi Erp: modifiche criteri di accesso ai bandi, chiesto parere di ammissibilità emendamenti

Slitta la revisione della legge regionale 2 del 2019: la Lega presenta oltre 2mila emendamenti. Il capogruppo Pd, Vincenzo Ceccarelli, chiede parere di ammissibilità. L’esame dell’atto viene rinviato alla prima seduta del mese di settembre. Salta perciò la seduta del Consiglio regionale prevista per domani

 

di Sandro Bartoli, 28 luglio 2021

 

L’adeguamento della legge regionale 2 del 2019 sull’edilizia residenziale pubblica (Erp) slitta alla prima seduta del Consiglio regionale nel mese di settembre. La seduta di oggi si è conclusa con la richiesta di un parere di ammissibilità, richiesto dal capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli, e accolto dal presidente dell’Assemblea toscana, Antonio Mazzeo, della corposa mole di emendamenti presentati dal gruppo della Lega. Il testo era passato a maggioranza in commissione Sanità e politiche sociali, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), aveva dato il via libera a maggioranza, con il voto favorevole del Partito democratico, l’astensione di Fratelli d’Italia e il voto contrario della Lega.
 
Per effetto del rinvio al parere di ammissibilità degli emendamenti, essendo la legge sugli Erp l’ultimo atto rimasto in discussione, salta la prevista seduta del Consiglio regionale di domani, giovedì 29 luglio.
 
È stato lo stesso presidente Sostegni a illustrare in Aula il provvedimento, ritenuto necessario alla luce di una sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di una norma analoga contenuta in una legge regionale della Regione Lombardia, nella quale si fissa il requisito della residenza (o dell’attività lavorativa) da più di cinque anni sul territorio regionale come condizione di accesso al beneficio dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica. La norma è stata giudicata in contrasto con i principi di uguaglianza.
 
Il requisito di accesso ai bandi viene quindi eliminato anche nella proposta di legge toscana e si introduce una più articolata premialità nella formulazione della graduatoria per la residenza, già a partire dai tre anni di residenza o attività lavorativa, secondo quanto proposto da un emendamento presentato da Fratelli d’Italia: sarà riconosciuto un punto a chi vive o lavora in Toscana da almeno tre anni; 2 punti per i cinque anni; 3 punti per i dieci anni; 3,5 punti per i quindici e 4 punti per i venti anni di residenza o attività lavorativa nella nostra regione. “Si tratta di un intervento che si rende necessario per ridare certezze al sistema e permettere di far ripartire i bandi per le case popolari in sicurezza”, dichiara il presidente Sostegni. “Si tratta di evitare il rischio di annullamento di tutti gli atti che sono stati approvati e fatti sulla base della norma che fosse dichiarata illegittima”. Il presidente Sostegni ha riportato all’Aula un pronunciamento di Anci Toscana, che evidenzia un “rallentamento delle procedure per rispondere al bisogno abitativo dei nuclei familiari e risolvere l’incertezza”, dopo che “molti Comuni hanno deciso il rinvio dei bandi per evitare ricorsi e impugnazioni”. Si stima, ha spiegato Sostegni, che il numero di Comuni toscani potenzialmente interessato dall’emanazione di nuovi bandi sia di circa cento”.
 
È stato Giovanni Galli a illustrare la posizione della Lega e annunciare la presentazione degli emendamenti. Il consigliere ha ripercorso le sentenze della Consulta sul tema, rilevato “un ribaltamento della linea di giudizio” determinato dalle ultime sentenze, osservato che la legge regionale toscana “ha garantito l’obiettivo di riflettere lo specchio del contesto sociale: in Toscana gli stranieri sono circa il 12 per cento e gli alloggi Erp destinati agli stranieri dal 2019 sono circa il 12 per cento”. La Lega, ha spiegato Galli, “difende il principio della residenzialità come criterio di accesso”, ha ricordato che il gruppo “ha proposto tre modifiche alla proposta di legge: la definizione di un ragionevole periodo di residenza per accedere ai bandi; l’applicazione di procedure di accertamento del patrimonio immobiliare in altri Paesi per gli stranieri; l’introduzione di un punteggio premiante per la conoscenza della lingua italiana”. Proposte che non sono state accolte, spiega Galli, che valuta gli emendamenti proposti da Fratelli d’Italia “un compromesso che rappresenta un passo avanti, ma non è sufficiente”, giudica l’accoglimento da parte del Pd “un tentativo di spaccare l’opposizione di centrodestra, che non andrà a segno” e annuncia la presentazione degli emendamenti.
 
“Di fronte a 2mila 249 emendamenti chiediamo il parere di ammissibilità – ha dichiarato in Aula il capogruppo Pd, Ceccarelli –. Si sfocia in una battaglia ideologica che porterà tempi più lunghi per rispondere alle esigenze dei Comuni”. L’assessore Serena Spinelli ha assicurato al presidente Sostegni il supporto alla commissione per l’esame degli emendamenti.
 

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