Geotermia: mozione chiede monitoraggio in continuo delle 36 centrali sul territorio regionale
Il Consiglio approva l’atto presentato da Sì-Toscana a sinistra, emendato dal Partito democratico
di Paola Scuffi, 13 giugno 2019
La mancanza di una idonea strumentazione non permette, oggi, il monitoraggio in continuo delle quantità di inquinanti (flusso di massa) in ingresso e in uscita dalle 36 centrali geotermoelettriche presenti in Toscana. Lo dichiara l’attuale gestore, Enel Green Power. I “requisiti indispensabili a garantire un controllo quotidiano” vengono così a mancare. Da questo presupposto prende corpo la mozione presentata dal gruppo Sì-Toscana a sinistra in Consiglio regionale.
L’atto di indirizzo – illustrato da
Tommaso Fattori e approvato nella seduta di ieri, mercoledì 12 giugno, a seguito di emendamenti presentati da
Francesco Gazzetti (Pd) – impegna la Giunta a “valutare entro un anno, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, la fattibilità tecnica d’installazione di analizzatori in continuo delle emissioni sulle attuali centrali flash” (quelle cioè dotate di un separatore che divide il vapore, attiva le turbine dall’acqua poi eliminata), così da ottenere “numeri verificati o verificabili”.
Per superare la situazione di stallo, la Regione è chiamata a valutare l’implementazione del sistema di monitoraggio in continuo della qualità dell’aria, anche utilizzando misuratori portatili, migliorando così l’informazione e la diffusione dei dati ai cittadini e alle istituzioni.
“Sottoscrivo la mozione, che va nell’ottica di un controllo maggiore”, ha affermato
Monica Pecori (Gruppo misto/Tpt), soffermandosi sulla salute della popolazione. Il consigliere Gazzetti ha ricordato che “gli emendamenti mirano a dettagliare ancora meglio le soluzioni possibili, collegandole al lavoro che verrà fatto nei tavoli tecnici”.
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