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COMUNICATO STAMPA  n. 674

 
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Erp: via libera a vendita per abitanti Cardoso

L’aula di palazzo del Pegaso approva a maggioranza il dispositivo che prevede la permanenza in loco degli abitanti della frazione del Comune di Stazzema colpiti dall’alluvione nel 1996

 

di Paola Scuffi, 11 giugno 2019

 

“E’ una norma semplice, un unicum che consolida la legge del 1996, con l’obiettivo della permanenza in loco degli abitanti della frazione di Cardoso, nel Comune di Stazzema”. Così ha esordito Stefano Scaramelli (Pd), presidente della commissione Sanità e politiche sociali, illustrando la legge cheinterviene per consolidare definitivamente gli obiettivi raggiunti dalla legge regionale del 27 giugno 1996, n. 46 (Interventi straordinari ed urgenti per gli interventi calamitosi verificatisi in Toscana il 19 giugno 1996), ovvero il ripristino delle normali condizioni di vita a Cardoso, frazione del Comune di Stazzema, dopo gli eventi alluvionali del giugno 1996, che avevano comportato il danneggiamento irreparabile o la distruzione di immobili di residenza. Con tale legge la Regione Toscana aveva infatti attivato un apposito piano di recupero approvato dal Comune di Stazzema, provvedendo, tramite l’ATER di Lucca, anche alla ricostruzione di alloggi di edilizia sovvenzionata, da destinare ai residenti già conduttori di immobili.
 
Con questa legge, ha spiegato Scaramelli, si intende quindi favorire la permanenza in loco degli abitanti della frazione di Cardoso, mediante l’offerta dell’acquisto degli alloggi assegnati.
Nell’articolato si individuano gli originari assegnatari, o i loro familiari conviventi in caso di decesso dell’assegnatario, come unici aventi titolo all’acquisto, purché in regola con i pagamenti e con tutti gli obblighi contrattuali; si stabilisce il prezzo di cessione; si prevede, per il Comune di Stazzema, l’obbligo di informare, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge stessa, gli aventi diritto della facoltà di presentare la domanda di acquisto.
 
“Ho perplessità nel merito, non riesco a capire perché edifici costruiti con soldi pubblici, di cui le famiglie possono continuare a usufruire, debbano essere posti in vendita”, ha affermato Monica Pecori (Gruppo misto/Tpt). Da qui l’annuncio del voto contrario: “Non riuscendo a capire il motivo, non posso esprimere un giudizio positivo”.
 
Di ben altro avviso Jacopo Alberti (Lega), che si è espresso a favore della legge, dopo essersi confrontato anche con il territorio: “Porre in vendita abitazioni costruite in emergenza è fatto importante”.

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