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Immagine - Le celebrazioni per i 500 anni della nascita di Cosimo I, primo Granduca di Toscana
Le celebrazioni per i 500 anni della nascita di Cosimo I, primo Granduca di Toscana

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COMUNICATO STAMPA  n. 664

 
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Celebrazioni: Cosimo I, in mostra le leggi del Granduca di Toscana

Presentata in sala Barile l’esposizione che sarà inaugurata questo pomeriggio alle 18, nei locali dell’Expo Comuni Toscana. Il presidente Eugenio Giani: “Atti curiosissimi di 450 anni fa, elemento di attrazione e di interesse”

 

di Camilla Marotti, 11 giugno 2019

 

“Nella storia della Toscana moderna Cosimo è considerato lo ‘statista’, colui che dà ordinamento allo Stato di Toscana. Quest’anno, nei 500 anni dalla nascita e i 450 da quando fu nominato Granduca, il Consiglio lo festeggia grazie ad amici e studiosi di grande profilo”. Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, introduce e presenta nella sala Barile di palazzo del Pegaso la mostra “Le leggi di Cosimo bandi, statuti e provvigioni del primo Granduca di Toscana”.
 
La mostra sarà inaugurata questo pomeriggio, martedì 11 giugno, alle 18, presso i locali dell’Expo Comuni Toscana – Spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi (ingresso da via de’ Pucci, 16 – Firenze), dove rimarrà visitabile fino al 3 luglio.
 
Il Consiglio celebra in effetti oggi un ‘doppio’ evento. “In questa occasione si aprono gli spazi espositivi dell’Expo dei Comuni della Toscana” puntualizza Giani, dopo che sono stati recuperati: “locali che prima erano adibiti a deposito”. La mostra dedicata alle Leggi, insomma, è il primo degli eventi nello Spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi.
 
L’inaugurazione delle 18 sarà aperta dai saluti di Eugenio Giani; di Franco Rossi, del Museo del libro e officina della stampa; di Paolo Tiezzi Maestri, presidente della Società bibliografica Toscana. Interverranno Mario Ascheri, Università degli studi Roma 3; Stefano Calonaci, Università degli studi di Bologna; Giovanni Cascio Pratilli, storico del diritto del Cnr.
 
L’esposizione documenta l’attenzione che il primo granduca di Toscana riservò alle Leggi, intese sia come produzione legislativa corrente per l’amministrazione dello Stato, che come costruzione normativa dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, da lui voluto, istituito e sostenuto. “Vedere le tipologie di leggi, di ordini che Cosimo passava attraverso atti curiosissimi di 450 anni fa sarà elemento di attrazione e di interesse”, afferma Giani, che sottolinea anche “l’inaugurazione dell’Expo dei Comuni della Toscana proprio con la mostra sulle Leggi”.
 
In apertura dell’esposizione, anticipa il presidente, vi sarà la riproduzione della scultura donata al Consiglio dall’artista contemporaneo russo Aidyn Zeynalov, ispirata a Festina Lente (“affrettarsi ma con prudenza”), il motto di Cosimo che del Granduca rappresenta “lo spirito”.
 
In primo piano quindi, tra le celebrazioni dedicate a Cosimo, l’esposizione della Società bibliografica Toscana dedicata a “bandi, statuti e provvigioni” del Granduca (il catalogo è stampato dalla tipografia del Consiglio), così come presentata questa mattina, nella sala Barile, da Paolo Tiezzi Maestri, presidente della Società bibliografica Toscana e da Franco Rossi, del Museo del libro e officina della stampa, costituito tra i comuni di Montepulciano e quello di Torrita di Siena.
 
Paolo Tiezzi Maestri spiega: “Si tratta di leggi emanate, una serie di bandi che spaziano dalle sue milizie armate all’annona; ce n’è una, curiosa, su come portare e vendere il pesce a Firenze; altre che riguardano le prime bandite di caccia istituite: la prima in assoluto, quella di Cerreto Guidi, e poi Impruneta; oppure che non si poteva pescare con le barche tra le due pescaie di Firenze, quella di San Niccolò e quella di Santa Rosa”. Insomma, assicura il presidente della Società bibliografica Toscana, “Si potranno vedere una serie di cose tra il curioso e l’importante, come tutte le leggi annonarie sul macinato, la farina”. E anche “la raccolta pressoché completa delle non poche orazioni funerali che furono recitate in varie città della Toscana, nel 1574 quando Cosimo de’ Medici morì”.
 
Da Franco Rossi, del Museo del Libro, un ragionamento “per studiare e approfondire la conoscenza del nostro territorio”. Il Museo del Libro “è un posto dove si studia la storia del libro, della stampa, del restauro e della conservazione del libro; ma è anche il luogo dove si aiuta lo studio della storia dei nostri territori attraverso il libro antico. Il che è fondamentale, perché se non conosciamo la nostra storia siamo un albero senza radici”. Un aspetto calato nella più assoluta contemporaneità: “Il primo elemento per poter promuovere in maniera cosciente il nostro territorio è conoscerlo approfonditamente”, conclude Rossi.
 
Il presidente e anche gli organizzatori della mostra hanno rivolto ringraziamenti alle strutture del Consiglio che hanno lavorato per permettere gli eventi.

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