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COMUNICATO STAMPA  n. 67

 
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Sanità: ‘EX’, per una nuova vita attraverso la morte

Presentato il libro e inaugurata la mostra: “EX, se non ci rimarranno le cose che ci rimanga almeno il ricordo delle cose”

 

di Paola Scuffi, 16 gennaio 2019

 

“EX”, per ridare dignità a storie e luoghi abbandonati. Questo il filo rosso che lega la mostra di Giacomo Conti e il libro fotografico, che nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 gennaio, in sala Gonfalone di palazzo del Pegaso, ha richiamato l’attenzione su un percorso doloroso, a quarant’anni dalla riorganizzazione del servizio sanitario (legge 833/1978) e dalla promulgazione della legge Basaglia.
 
Il libro, un racconto fotografico di 50 immagini, parte dai luoghi, per attraversare i sentimenti che suscitano in noi, per entrare nelle paure e nelle angosce dei pazienti, che sono anche le nostre, e arrivare a prendere coscienza della loro condizione. Una strada di dolore, espressa dal bianco e nero, che da un lato ci avvicina alla sofferenza dei pazienti e, dall’altro, libera dai sensi di colpa, fino a restituirci il colore.
 
Come ha sottolineato il consigliere regionale Enrico Sostegni: “Il percorso fotografico che Conti ci propone ha il merito di metterci al centro della scena, rendendoci partecipi delle sofferenze e delle angosce. Il cammino trova però una sua conclusione nella speranza, simboleggiata dal colore che illumina le foto: una sorta di ritorno alla vita per chi in quei luoghi aveva conosciuto l’abbandono, e per noi un’occasione per riflettere, per non dimenticare, per prendere coscienza e guardare al futuro”.
 
A illustrare il significato del progetto al pubblico anche il fotografo Conti, non solo con le sue opere, ma anche con le parole: “ex manicomi, ex centri per disabili,  ex …, luoghi dove i ‘diversi’ venivano chiusi, confinati, costretti, relegati, affinché i ‘normali’ non vedessero, non udissero, non sapessero. Luoghi dove per anni hanno regnato urla, dolore, sofferenza, solitudine. Oggi, soli ed abbandonati come lo furono i loro inquilini, invasi dalla vegetazione e dai piccioni, regno incontrastato del silenzio. Un silenzio dove regnano gli echi delle urla che furono, mura che trasudano, ancora palpabile, la sofferenza ed il dolore del Tempo che fu. Queste immagini sono dedicate a loro, a tutti coloro che hanno vissuto questi luoghi, perché niente vada dimenticato, perché la loro triste esistenza abbia avuto un senso”.
 
Insieme al consigliere Sostegni è intervenuto il professore di storia dell’arte Daniele Alamia.
 
La mostra “EX, se non ci rimarranno le cose che ci rimanga almeno il ricordo delle cose” potrà essere visitata fino al 24 gennaio, con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19; il sabato dalle 10 alle 12.

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