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COMUNICATO STAMPA  n. 63

 
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Consorzi di bonifica: aree di confine, mozione chiede accordo tra Toscana ed Emilia-Romagna

Presentata dal Pd, prima firmataria Fiammetta Capirossi, e approvata a maggioranza dal Consiglio regionale: evitare la marginalizzazione dei territori che ricadono all’interno dei consorzi interregionali. La mappa dei Comuni toscani interessati

 

di Ufficio stampa, 16 gennaio 2019

 

La Regione dovrà sottoscrivere un’intesa con la Regione Emilia-Romagna per la gestione dei territori che ricadono all’interno dei consorzi di bonifica interregionali, per evitare la marginalizzazione delle aree di confine e assicurare un’omogenea attività di vigilanza, controllo e intervento. È quanto prevede una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana nella seduta di questa mattina, mercoledì 16 gennaio. La mozione è stata presentata dai gruppi Pd e Art.1-Mdp, prima firmataria la consigliera regionale Fiammetta Capirossi (con il capogruppo Leonardo Marras, Ilaria Bugetti, Nicola Ciolini, Serena Spinelli, Giacomo Bugliani, Valentina Vadi, Massimo Baldi, Elisabetta Meucci, Andrea Pieroni).
 
La Giunta regionale è impegnata ad “arrivare quanto prima a definire e sottoscrivere un’intesa” con l’Emilia-Romagna “per la gestione dei territori che ricadono all’interno dei consorzi di bonifica interregionali”, con la finalità di “evitare la marginalizzazione delle aree di confine e assicurare un’omogenea attività di vigilanza, controllo e intervento nelle materie di bonifica, difesa del suolo e sicurezza idraulica, su tutto il territorio regionale”.
 
A seguito del riordino dei consorzi di bonifica di Toscana ed Emilia-Romagna, si legge nella mozione, i consorzi di bonifica che operano sul territorio compreso tra le due regioni “fanno parte del sistema dell’Emilia-Romagna, sebbene gestiscano una consistente parte di territori” che fanno parte di Comuni della Toscana. I territori toscani interessati sono nei seguenti Comuni: Comano (Massa) dal consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale; Abetone (Pistoia) dal consorzio Burana; Barberino del Mugello e Firenzuola (Firenze), Cantagallo e Vernio (Prato), Pistoia, Sambuca Pistoiese e San Marcello Pistoiese (Pistoia) dal consorzio Renana; Dicomano, Marradi e San Godenzo (Firenze) dal consorzio della Romagna; Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Vicchio (Firenze) dal consorzio della Romagna Occidentale. Non esistono invece consorzi di bonifica toscani che si estendano in Emilia-Romagna.
 
Approfondimenti tecnici per arrivare a un’intesa e non disperdere l’omogeneità territoriale sono già in corso, scrivono i firmatari della mozione. Il rischio da evitare è quello della marginalizzazione di quei territori. Le Associazioni nazionali delle bonifiche e irrigazioni di Toscana ed Emilia-Romagna si stanno adoperando per favorire il raggiungimento di un’intesa tra le due Regioni, alle quali spetta la definizione degli ambiti, delle modalità e delle procedure per l’esercizio delle funzioni di tutela e vigilanza sui consorzi di bonifica. Analoghe intese sono state già siglate dall’Emilia-Romagna con il Veneto e la Lombardia.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana