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COMUNICATO STAMPA  n. 1279

 
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Rischio idraulico: proseguono consultazioni in commissione Ambiente

Gestione del rischio alluvioni e tutela dei corsi d'acqua al centro dell'incontro in Consiglio regionale. Ascoltati Anci, Inu, Anbi, forze sindacali, autorità di Bacino. Il presidente Baccelli: "Intendiamo ascoltare e rispondere a tutte le osservazioni. Tema centrale. Renderemo omogenea e organica tutta la materia"

 

21 settembre 2017

 

Firenze – Seconda tranche di confronto sulle nuove disposizioni per la difesa dal rischio idraulico e la tutela dei corsi d’acqua. Dopo l’incontro del 5 settembre, la commissione Ambiente del Consiglio regionale, guidata da Stefano Baccelli (Pd), ha incontrato, martedì 19, rappresentati di Anci, Inu, Anbi, forze sindacali, Autorità di bacino, Autorità idrica e dei rifiuti, Consorzi di bonifica, ordini professionali, Arpat, Arrr, Università di Firenze, Pisa e Siena.
Molti i temi emersi e i documenti già depositati o annunciati. “È nostra intenzione – ha detto il presidente Baccelli – ascoltare e rispondere a tutte le osservazioni che arriveranno. Il tema del rischio idraulico e della messa in sicurezza del nostro territorio, delle sue fragilità ma anche potenzialità, è centrale. Molti sono gli interventi realizzati nel tempo che ci pongono all’avanguardia nel panorama nazionale”. “Tuttavia – ha continuato ancora Baccelli – è necessario rendere la materia organica e omogenea, rispettando i principi di prevenzione e dell’uso corretto del territorio”.
La revisione in corso e sulla quale il lavoro di consultazione sta procedendo speditamente, è stata accolta con favore da tutti i soggetti ascoltati. In particolare Anci ha evidenziato come la pianificazione sia materia “multidisciplinare”. Una legge che affronta esclusivamente l’aspetto idraulico potrebbe essere “riduttiva” pur nella consapevolezza che si affrontano temi di “importanza cruciale”. “Sulla sicurezza sismica – ha dichiarato Anci - abbiamo due livelli di adeguamento e miglioramento. Il rischio incendi è affrontato progettando l’edificio in luoghi sicuri”. Non potendo intervenire sulla normativa “a questo stadio”, l’Associazione nazionale dei comuni ha proposto la redazione di “linee guida dalle quali emergano non zone in sicurezza idraulica ma edifici in sicurezza idraulica”.
“Riportare al centro lo strumento di pianificazione del territorio” è la richiesta avanzata da Inu Toscana (Istituto nazionale urbanistica). “Tutto ciò che riguarda la sicurezza del territorio, trova una opportuna collocazione all’interno della pianificazione territoriale”. “La Toscana – è stato ricordato - ha sancito il passaggio dall’urbanistica al governo del territorio. È stata la prima regione a farlo ed è un valore da difendere per non cadere nel rischio della settorialità, tra i problemi più rilevanti dell’urbanistica”.
Secondo il neo eletto segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, Massimo Lucchesi, la proposta di legge “risponde alla necessità di aggiornamento chiesta dalla delibera comunitaria e che ha portato alla stesura dei piani digestione dal rischio alluvioni attivi dallo scorso 3 febbraio”. Lucchesi ha proposto l’istituzione di un tavolo in sede di redazione del regolamento attuativo. “Questo passaggio – ha spiegato – consentirebbe di entrare nel dettaglio dei singoli strumenti a disposizione e quindi agevolare una loro corretta interpretazione”.
Per il presidente di Anbi Toscana, Marco Bottino, è “palese che molti eventi si verificano perché i fiumi non sono stati tenuti nella giusta considerazione da chi ha in mano la pianificazione del territorio”. “Spesso – ha osservato - il reticolo minore provoca problemi anche con bassi battenti. La legge in esame cerca di porre rimedio su diversi fronti”. Il testo è “completo e articolato” ed è un “valido tentativo di armonizzazione delle norme” ha detto pur rilevando la necessità di “porre rimedio a difficoltà di manutenzione ordinaria e straordinaria”. 
Anche per Cgil Toscana la legge è “condivisibile” ed è “necessario rivedere l’attuale normativa anche in senso restrittivo”. Per la rappresentanza sindacale, le “previsioni e le prescrizioni” contenute e “finalizzate a “raggiungere obiettivi di prevenzione” sono “apprezzabili” tanto quanto le norme che “ribadiscono l’ovvietà: ossia mantenere libero il deflusso di acque e canali”. In questo senso è “indispensabile – è stato fatto notare - che le autorità preposte possano operare agevolmente”.
Mauro Lodovisi, coordinatore della Consulta dei tecnici del Comune di Campi Bisenzio ha ricordato la consultazione promossa dalla consigliera Monia Monni (Pd). “In quel primo scambio di opinioni e illustrazione della legge – ha detto – sono emerse preoccupazioni per un settore edile in sofferenza”. In particolare Lodovisi ha avanzato la richiesta per modificare la previsione contenuta nella proposta di legge e relativa ai battenti idraulici (fissati a 50cm). Secondo il coordinatore, per un territorio come Campi “interamente pianeggiante”, il parametro con cui si formalizza la magnitudo e il divieto di edificazione dovrebbe essere “innalzato a 1 metro e 30”. (f.cio)
 

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