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COMUNICATO STAMPA  n. 1181

 
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Consiglio solenne: Giani, Toscana prosegue sulla strada di civiltà e tolleranza

L'intervento del presidente del Consiglio ha aperto la seduta sul tema "Le riforme di Pietro Leopoldo e la Toscana moderna: iniziativa economica, delle comunità, dell'organizzazione corporativa, dei diritti umani"

 

30 novembre 2015

 

Firenze –“No alla pena di morte, No al terrorismo”, così il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani nell’intervento di apertura del Consiglio solenne, per celebrare la Festa della Toscana. E per dare appuntamento, alle 17, in via Cavour, davanti alla sede dell’Assemblea, quando dei fasci di luce illumineranno il palazzo Panciatichi, accendendo la speranza, invitando all’abolizione della pena capitale e a dire basta, con fermezza, al sangue di innocenti, che troppo spesso caratterizza la nostra storia.
Il 30 novembre al Palazzo del Pegaso – così si chiamerà la sede del Consiglio, come già annunciato dallo stesso presidente – si era aperto, al cortile di via Cavour 2, con le note della Filarmonica Rossini: in repertorio “La Leopolda”, l’inno della Toscana di Pietro Leopoldo; quindi l’Inno di Mameli e l’Inno d’Europa.
Una volta in Sala del Consiglio, le chiarine e un momento di raccoglimento per le vittime del terrorismo, seguito da un applauso spontaneo, hanno dato il “la” alla seduta, dedicata a “Le riforme di Pietro Leopoldo e la Toscanamoderna: iniziativa economica, delle comunità, dell’organizzazione corporativa, dei diritti umani”.
Il caloroso ringraziamento del presidente Giani – rivolto alle autorità civili e religiose presenti, a tutti i gruppi consiliari, ai dipendenti del Consiglio e alle maestranze – ha invitato alla riflessione sulla situazione che stiamo vivendo. “L’attualità della pena di morte interroga ognuno di noi – ha sottolineato - 103 paesi l’hanno abolita ma altrettanti ancora no, tra questi Cina, Stati Uniti, Iran”. “In altri 37 la pena di morte è prevista ma non si applica da 10 anni; le uccisioni passate da regolare sentenza, nel 2014, sono state oltre 3mila 500”. “Per non parlare di torture, pene corporali e procedimenti sommari, che sono sotto l’occhio vigile dell’Europa – ha continuato – così come la mancata ratifica da parte della Duma, dell’abolizione della pena di morte in Russia, anche se dal 1996 non c’è stato alcun provvedimento in tale senso”. Da qui il valore della nostra regione: “A quasi 230 anni dalla decisione di Pietro Leopoldo nel 1786, la Toscana continua ad essere regione di civiltà, tolleranza, dialogo, animazione per la pace, come hanno dimostrato le due ultime giornate, sabato e domenica, vissute davvero con successo, per la partecipazione e il comune sentire”. Accanto alla giornata alla Pergola, per l’apertura della Festa della Toscana, e all’iniziativa di Palazzo aperto – con oltre 2000 visitatori – Giani ha ricordato il percorso storico aperto ai cittadini, “per abbracciare la storia millenaria della nostra regione e continuare sulla strada della partecipazione, insieme con i toscani, che tutti i giorni potranno visitare il loro museo del Pegaso”; e le tante iniziative organizzate in tutta la regione “segno costruttivo di pace”.
L’appuntamento è per oggi alle 17, con l’illuminazione del palazzo sede del consiglio regionale, evento ideato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, in contemporanea con le luci sul Colosseo, e su altri monumenti in Italia, simbolo della nostra storia.
La Toscana, intanto, come ricordato dal presidente, continuerà a scrivere la propria storia di civiltà e identità, anche attraverso altre ricorrenze. In ordine di calendario: il 25 marzo, Capodanno toscano; il 13 luglio, giorno di insediamento del nuovo Consiglio regionale; il 27 aprile, giorno dell’indipendenza della Toscana.  (ps)


 
 

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