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COMUNICATO STAMPA  n. 0403

 
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Ambiente: estrazione CO2, bloccate concessioni

Con 33 voti a favore e 4 contrari, il Consiglio regionale approva la proposta di legge per la coltivazione mineraria

 

25 marzo 2015

 

Firenze – Via libera del Consiglio regionale della Toscana alla legge per bloccare il rilascio di permessi di ricerca e di nuove concessioni per la coltivazione mineraria di CO2. Con 33 voti a favore e 4 contrari, l’Aula ha approvato le disposizioni urgenti proposte dalla Giunta che inibiscono concessioni e rilascio di permessi “fino a quando sia stato effettuato il recupero completo della CO2 prodotta dalle centrali geotermoelettriche presenti in Toscana”. Il divieto viene applicato anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge, mentre è consentito il mero rinnovo delle concessioni già rilasciate. “Gli interventi che saranno inibiti – si legge nella relazione illustrativa – saranno compensati con la possibilità di recuperare l’anidride carbonica rilasciata in atmosfera dalle centrali geotermoelettriche”. La proposta di legge stabilisce infatti che nei titoli abilitativi per la realizzazione di impianti con processi di combustione che sviluppano CO2, si preveda l’obbligo, per il titolare, di rilasciare gratuitamente l’ossido acido. Nel testo viene inoltre precisato che Enel Green Power “attuale unico gestore di centrali geotermoelettriche in Toscana”, si è “già impegnata a cedere gratuitamente l’anidride carbonica prodotta”.
Contrario alla proposta di legge si è dichiarato Marco Taradash (Ncd): “Con questo testo si decide di affidare esclusivamente ad Enel il monopolio dell’estrazione dell’anidride carbonica mentre ci sono società che hanno chiesto di poter fare perforazioni per poterla riutilizzare”. Secondo Taradash “non esiste un ostacolo dal punto di vista ambientale. La questione di fondo è che non si può violare la legge sulla concorrenza e prevedere, a priori e senza legittimi motivi, che nessuno può estrarre CO2”.
La presidente della commissione Sviluppo economico Rosanna Pugnalini (Pd) ha osservato che il testo “ribadisce quanto già affamato nel Paer”. Il divieto al rilascio di permessi di ricerca, di estrazioni di gas da sottosuolo trovano una “adeguata compensazione con la possibilità di recuperare l’anidride carbonica”. “La legge – ha continuato – è necessaria visto che tenta di evitare nuovi pozzi e va incontro a misure meno impattanti”. Sulle richieste avanzate in commissione, relative al numero dei procedimenti in atto verrebbero interrotti con l’entrata in vigore della legge, Pugnalini ha risposto “nessuno. È quindi un atto che non blocca, ma offre una prospettiva positiva al territorio”.
Marina Staccioli (Fratelli d’Italia) ha ribadito come in commissione si sia parlato dei “problemi della geotermia e delle imprese che lavorano a ciclo chiuso, senza emissioni. Il tutto è stato rimandato post elezioni e favoriamo Enel per l’ennesima volta”.
Nicola Nascosti (Forza Italia) ha invece osservato come sia “lo stesso territorio ad aver avanzato richieste che questa legge risolve. Non vedo i rischi paventati da colleghi consiglieri. In analogia con quello fatto per la geotermia, questo è un provvedimento di buon senso e si approva nell’interesse del territorio”.
Una dichiarazione di voto favorevole è arrivata anche da Monica Sgherri (Rc/Ci). “Le richieste avanzate in commissione di sapere lo stato della situazione sono state assolte e la paventata minaccia di favorire il monopolio di Enel viene sventata”. “Non stiamo impedendo ad altri soggetti di venire sul territorio” ha concluso.(f.cio)
 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana