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COMUNICATO STAMPA  n. 0240

 
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Mostre: Ali Hassoun, quell’originaria spiritualità antecedente guerre e divisioni

Inaugurata, alla presenza della consigliera Daniela Lastri, la mostra “Forward” del pittore libanese. Visitabile al primo piano di palazzo Panciatichi fino al 21 marzo

 

6 marzo 2014

 

Firenze – “Un artista che si fa interprete di culture diverse ma confrontabili, identità sociali e culturali che convivono una di fronte all’altra, che non possono non integrarsi, e che sul piano pittorico trovano forma, come dicono i critici d’arte, nelle sue colorate tele attraverso la rappresentazione di un Islam o di un’Africa tanto vissuta quanto favolosa ed immaginata”. Con queste parole la consigliera regionale Daniela Lastri, dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale toscano, ha inaugurato nel pomeriggio la mostra “Forward” di Ali Hassoun, artista libanese naturalizzato italiano. La mostra sarà visitabile al primo piano di palazzo Panciatichi fino a venerdì 21 marzo, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18. “La sua arte”, ha sottolineato la consigliera Lastri, “è espressione di un’integrazione auspicabile che arricchisce reciprocamente le culture che convivono nel bacino del Mediterraneo”. All’inaugurazione della mostra, oltre all’artista, sono intervenuti l’assessore alla cultura del comune di Pontedera, Liviana Canovai, e il critico d’arte Riccardo Ferrucci, dirigente dell’ufficio cultura dello stesso Comune. La giornata è stata chiusa dal gruppo Martin Diaz Latin Quartet che si è esibito in una performance musicale. Hassoun, nato in Libano cinquant’anni fa, si è trasferito neanche ventenne in Italia, a Firenze, per studiare all’Accademia delle Belle Arti. Si è poi laureato in architettura all’Università fiorentina. Da tempo vive e lavora a Milano. Ha comunque stretti rapporti con la Toscana, come dimostra il suo legame con la città di Pontedera. Alla nazionalità libanese, negli anni, ha aggiunto quella italiana, integrando sul piano personale l’originaria dimensione araba e mediterranea con quella europea ed occidentale. Il tema più evidente della sua ricerca pittorica, come è stato evidenziato nel corso dell’inaugurazione della mostra, è relativo al viaggio, strumento idoneo ad esplorare esperienze e visioni eterogenee. Invece del concetto di “scontro di civiltà”, semplificazione pericolosa e tuttavia assai diffusa in occidente, egli propone un’idea di “umanità come qualità universale e comune fra tutti i popoli, fondata su una spiritualità originaria che precede le diversificazioni religiose e politiche”. Il 21 marzo, in occasione della chiusura della sua personale, verrà presentato il libro “Chiacchiere, datteri e thé”, sottotitolo “Tunisi, viaggio in una società che cambia”, della giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni, dedicato alla Tunisia moderna e alla società nordafricana in profonda trasformazione. In tale occasione sarà proiettato il film “Meridiani” di Tommaso Cavallini, realizzato dalla collaborazione fra il forum Percorsi di cittadinanza, il comune di Pontedera e la Regione Toscana. Sarà presente anche il regista del film. (mc)

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