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COMUNICATO STAMPA  n. 1307

 
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Pianeta Galileo: premio Preti 2013 al fondatore della Città della Scienza

Vittorio Silvestrini è stato insignito oggi del prestigioso riconoscimento. “Ci sono forze che remano contro, ma ce la faremo a ricostruire in tre anni”, ha detto lo scienziato. Daniela Lastri: “Le istituzioni devono fare di tutto per far comprendere che la cultura è più forte della violenza e della sopraffazione”

 

6 dicembre 2013

 

Firenze – “Siamo grati a Vittorio Silvestrini perché ci ha dimostrato che certe realtà si possono costruire con tenacia e passione. Ma non basta: bisogna avere un sogno, e lui lo ha avuto. Per questo dobbiamo essere solidali e impegnarci al massimo perché la Città della Scienza torni a funzionare come prima e a essere un esempio di divulgazione scientifica in un paese, come l’Italia, che ha un disperato bisogno di scienza”. Queste le parole con cui il professor Marco Maria Massai, dell’Università di Pisa, ha spiegato i motivi del conferimento del Premio Giulio Preti 2013 a Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione Idis-Città della Scienza di Napoli. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato questa mattina allo scienziato, figura illustre nel campo della fisica e che vanta una lunga attività scientifica, in una sala delle Feste affollata di pubblico, soprattutto di studenti.
Il premio Preti, giunto alla VII edizione ed evento clou di Pianeta Galileo, viene conferito a studiosi che si sono distinti per l’apporto al dialogo tra scienza e democrazia, coniugando la propria ricerca con una riflessione sulla scienza e sulla sua storia. E quest’anno è stato scelto l’artefice della “Fondazione Idis-Città della Scienza”, che è stata concepita non solo per diffondere la cultura scientifica, ma anche per recuperare la vecchia area industriale di Bagnoli. La cittadella-museo interattiva è stata distrutta nel marzo scorso da un incendio di origine dolosa; un atto che ha provocato costernazione e sdegno in tutto il mondo. Per questo, ha spiegato ancora Massai, “dal momento in cui è stata proposta la candidatura di Silvestrini al premio di quest’anno al momento in cui abbiamo scelto di conferirglielo sono passati pochi minuti”.
Daniela Lastri, dell’Ufficio di presidenza, ha consegnato il premio a Silvestrini e portato i saluti del Consiglio regionale. “La figura di Silvestrini incarna perfettamente lo spirito del premio, visto lo sforzo continuo fatto con tutta la sua attività per avvicinare i cittadini alla conoscenza – ha spiegato Lastri –. La Città della scienza rappresenta un luogo fondamentale per la promozione della cultura. Per questo l’incendio è stato un colpo durissimo. Il Consiglio regionale della Toscana ha stanziato un contributo di 10 mila euro per la sua ricostruzione, ma mi auguro che da oggi si rafforzi la possibilità di una collaborazione fattiva. Come istituzioni dobbiamo fare di tutto per far comprendere che la cultura è più forte della violenza e della sopraffazione”.
E agli sforzi per ricostruire la Città della scienza è stato dedicato gran parte dell’intervento di Silvestrini, durante il quale sono stati proiettati alcuni video e si sono avuti momenti di vera commozione fra gli intervenuti alla cerimonia. Il professore, ricordando che la cultura “è un bene primario”, sulla cui trasmissione ogni paese saggio investe, che la ricerca e l’incremento del sapere scientifico “oggi fanno la capacità di produrre ricchezza e la competitività di un paese” e che “l’Italia è l’unico paese industrializzato che ha scelto di non investire in cultura e ricerca e oggi ne soffre”, ha fatto il punto sulla rinascita del complesso di Bagnoli. “La solidarietà che abbiamo visto dopo l’incendio ci ha fatto capire che avevamo fatto la cosa giusta – ha detto ancora Silvestrini –; la ricostruzione la dobbiamo al numero infinito di persone e di bambini che hanno contribuito con un piccolo aiuto e con la loro testimonianza”. Per ricostruire la struttura servono 40 milioni di euro. “La Fondazione ha trovato faticosamente i soldi – ha aggiunto lo scienziato –, ma ci sono delle forze che frenano. Non ci vogliono concedere i permessi necessari per la ricostruzione. Ma noi andremo avanti, e in tre anni ce la faremo ad avere di nuovo la nostra Città. Il nostro motto è diventato ‘Dove prima, come prima, ancora più bella’”. (cem)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana