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Enrico Bellone


E' una delle figure più note e stimate nella cultura scientifica italiana ed è tra i maggiori esperti nel campo degli studi storico-epistemologici in Italia specialmente per quanto riguarda il settore scientifico da cui proviene: la fisica, a partire dal quale ha allargato i suoi interessi anche alla biologia e alle neuroscienze. 
Un malvezzo delle scienze contemporanee è quello di vivere strettamente nel presente, concedendo pochissimo all'orizzonte temporale delle idee. Bellone ha il merito di avere introdotto, particolarmente in fisica (ma non solo) quella complessa documentazione che permette di capire qual è l'evoluzione di una scienza così ricca di idee; documentazione che non chiameremo semplicemente "storica" perché, nella rivisitazione che Bellone ne ha fatto, acquista tutti i caratteri di una fondazione epistemologica che spesso la ricerca, nella sua accelerata produzione, accantona o emargina. Grazie al lavoro di Bellone, la scienza, in tutti i suoi aspetti, acquista quel senso di sapere universale che apre le porte a ogni sviluppo futuro di una società democratica. 
Bellone ha anche indagato con acutezza e intelligenza sulle vicende dell'evoluzione culturale in Italia, mettendo a nudo conflitti che hanno certamente nuociuto a un inserimento della cultura razionale nelle tradizioni degli intellettuali. Il suo libro La scienza negata, pubblicato nel 2004, è una analisi accorata della dominanza del sapere retorico instaurato da una opinione neoidealista diffusa sin dagli inizi del Novecento. 
Poche sono state le voci che hanno contrastato la tendenza che, senza esagerare, possiamo chiamare “fondamentalista”, sostenuta soprattutto da Benedetto Croce e Giovanni Gentile. Tra queste, la voce di Giulio Preti è stata certamente la più chiara e diretta; e. ora, quella di Bellone la raccoglie nel più competente dei modi. 
Bellone è anche direttore dell’edizione italiana, Le Scienze, del noto periodico internazionale Scientific American. Ne ha ereditato la direzione dal compianto Felice Ippolito, uno dei promotori dello sviluppo scientifico in Italia, a dispetto della viscosità della politica; e, su Le Scienze, Bellone non manca di analizzare lo stato e il significato del pensiero scientifico contemporaneo, ma è noto alla comunità internazionale soprattutto per la perspicuità delle sua indagini di storia della scienza e i suoi contributi alla riflessione storico-epistemologica. 
 
Nato nel 1938, Enrico Bellone si è laureato in Fisica nel 1962 presso l’Università di Genova, e tra il 1963 ed il 1966 è stato ricercatore nel CNR, settore biofisica. Tra il 1967 e il 1970 ha usufruito di una borsa di studio presso la Domus Galilaeana di Pisa. Ordinario di Storia della scienza nel 1980, ha insegnato negli atenei di Lecce, Genova, Padova (“Cattedra Galileiana” di Storia della Scienza) e, dal 2001, di Milano. 
Le ricerche condotte da Bellone su Galileo hanno trovato nitida esposizione in più opere, di cui segnaliamo Il mondo di carta. Ricerche sulla seconda rivoluzione scientifica (1976) e Il sogno di Galileo. Oggetti e immagini della ragione (1980), culminando in Galileo. Le opere e i giorni di una mente inquieta, che ha già visto la traduzione in francese e in tedesco. Nel 1988 ha collaborato alla Storia della scienza moderna e contemporanea diretta da Paolo Rossi. Una ancora più vasta indagine che copre l’intero arco della storia della scienza è quella realizzata da Bellone in Caos e armonia (1990 – 2004). Oltre che come storico della scienza, Bellone ha proposto una epistemologia ispirata a un modello naturalistico (dal Saggio naturalistico sulla conoscenza, del 1992, al recente L’origine delle teorie, del 2006).
Bellone ha legato il suo nome anche ad alcune delle più rilevanti opere editoriali in ambito storico-scientifico apparse in lingua italiana: ha infatti curato l’edizione italiana delle Opere di Kelvin e delle Opere scelte di Einstein, e, insieme a Corrado Mangione, ha realizzato i due ultimi volumi di aggiornamento della Storia del pensiero filosofico e scientifico, i cui primi sette volumi erano apparsi sotto la direzione di Ludovico Geymonat dal 1970 al 1976; ha diretto l’enciclopedia in 17 volumi La Scienza (2005).
Dopo aver assunto nel 1996 la direzione della rivista Le Scienze, incarico che ancora ricopre, dal 2003 Bellone è anche direttore della rivista Mente & Cervello. Accanto ai molteplici, appassionati quanto preoccupati, interventi, in qualità di direttore di queste riviste, sullo stato attuale della cultura scientifica (e non solo) in Italia, il suo già ricordato pamphlet del 2005, La scienza negata. Il caso italiano, ha sollecitato una radicale riflessione sulle lacune e sugli attriti che continuano a impedire alla cultura italiana di contribuire in modo più sostanziale al dibattito che si svolge sul piano internazionale. 
Per questi motivi, sinteticamente espressi, il comitato scientifico di Pianeta Galileo è stato unanime nell’attribuire a Enrico Bellone il Premio Giulio Preti per l’anno 2007.