Arte al femminile: Giani, è dovere delle istituzioni dare voce al Novecento
Presentato il libro-catalogo "Pincherle e Pacini, pittrici del Novecento a Firenze", e inaugurata la mostra "Pincherle, colori d'artista", iniziative per promuovere le donne artiste del secolo scorso
11 maggio 2016
Firenze – Doppio appuntamento a palazzo Panciatichi, nel nome dell’arte al femminile, con la presentazione del volume “Pincherle e Pacini, pittrici del Novecento a Firenze”, per continuare con l’inaugurazione della mostra “Pincherle, colori d’artista”.E’ quanto è accaduto in sala Gonfalone del Consiglio regionale, dove ha fatto gli onori di casa il presidente dell’Assemblea toscana Eugenio Giani: “collaborare alla riuscita di questa esposizione di prestigio non è solo un onore, per l’istituzione che rappresento, ma anche un dovere; dare il giusto riconoscimento a donne che hanno lasciato il loro segno indelebile, sia nell’arte che nella cultura, significa dare voce al Novecento, guardando all’altra metà del cielo”.
Riscoprire e promuovere le donne artiste del secolo scorso attraverso la ricerca, il restauro e l’esposizione delle loro opere - presenti in collezioni pubbliche e private fiorentine - è lo scopo del progetto biennale Artiste del '900. Il programma comprende mostre, restauri, conferenze e visite guidate, nonché la presentazione del libro-catalogo “Pincherle e Pacini: Pittrici del Novecento a Firenze” (The Florentine Press, 2016). L’edizione di quest’anno, che affianca un’artista di fama, Adriana Pincherle, a una da riscoprire, Eloisa Pacini, consente non solo di mettere a confronto scelte linguistiche diverse, ma anche di delineare varietà di approcci e scelte di vita, di realizzazione e di visibilità professionale. Il libro è stato pubblicato grazie alla collaborazione della Advancing Women Artists e dell’Associazione culturale Il Palmerino. Nei prossimi giorni, a Villa del Palmerino (via del Palmerino 6, zona Salviatino a Firenze), si inaugurerà una “mostra parallela” dedicata sia alla Pincherle che alla Pacini.
Diverse per personalità, frequentazioni, linguaggio artistico, Pincherle e Pacini hanno avuto in comune Firenze, luogo eletto di residenza, dove entrambe hanno vissuto in un rapporto di stretta collaborazione e scambio con i propri mariti, il pittore Onofrio Martinelli e l’architetto Giovanni Michelucci, anch’essi “fiorentini” di adozione. Accomunate dall’aver avuto a fianco uomini “illustri” – il fratello Alberto Moravia, nel caso di Adriana e lo stesso Michelucci, per Eloisa – hanno affrontato l’arte in modi diversi. Eloisa ha vissuto la propria vocazione in modo discontinuo; Adriana, invece, ha fatto della pittura il proprio mestiere.
Insieme al presidente del Consiglio regionale sono intervenute
Gloria Manghetti, direttore del Gabinetto scientifico letterario G.P. Vieusseux di Firenze;
Linda Falcone, direttore della Advancing Women Artists Foundation;
Federica Parretti, presidente dell’Associazione culturale il Palmerino;
Lucia Mannini e
Chiara Toti, curatrici delle mostre. (ps)
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