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Luigi Vezzosi. Un antifascista toscano respinto dalla democrazia

presentazione del libro di Andrea Ventura
mercoledì 17 gennaio 2018, ore 17.30
sala delle Feste, palazzo Bastogi

"Luigi Vezzosi fu incarcerato in occasione dei rastrellamenti che seguirono i fatti di Empoli del marzo 1921. Aveva poco più di 15 anni.
Condannato da un tribunale intimidito dal regime fascista alla pena di 28 anni per omicidio, tentato omicidio e porto abusivo d'arma, con le pene accessorie di tre anni di anni di vigilanza speciale e della interdizione perpetua dai pubblici uffici, scontò 5 anni di galera. Liberato nel 1925 a seguito dell'amnistia, tornò nella sua città. Vittima di aggressioni e di ripetuti fermi di polizia, fu costretto a riparare a Pisa. Partecipò alla guerra di liberazione nella formazione partigiana Nevidio Casarosa. Il generale Alexander lo insignì del Certificato al patriota. Lo accompagnò per tutta la vita l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Nel 1983, ormai vecchio e ammalato, si lasciò convincere a rivolgere domanda di grazia al presidente della Repubblica. Finalmente, il 30 dicembre 1986, il Presidente Cossiga firmò il decreto. Avrebbe dovuto votare per la prima volta alle elezioni politiche del 14 giugno 1987. Non ce la fece. Se ne andò il 2 maggio."
Dalla presentazione di Bruno Possenti, Presidente provinciale ANPI di Pisa. 
 
Andrea Ventura è nato nel 1983 a Viareggio e si è laureato in storia contemporanea presso l’Università di Pisa con questo lavoro, sua prima pubblicazione. Si occupa di storia dei sindacati, dei movimenti sociali e politici, con particolare attenzione per la Toscana e la Liguria. Attualmente lavora nel campo delle ricerche sociologiche e di mercato.