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MoVimento 5 stelle
comunicato n. 296 del 26 luglio 2022

 
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Noferi (M5S): La Corte dei Conti anche per il 2021 presenta importanti rilievi critici sul Rendiconto della Regione Toscana

La Regione Toscana nel 2015 ha recepito la disciplina statale che prevede tra gli strumenti di programmazione, il Piano Regionale di Sviluppo, ma la Corte dei Conti già nelle prime righe della sua relazione ne evidenzia la mancanza: “Il PRS è la cornice entro cui dovrebbero essere fissati ad inizio legislatura, gli obiettivi strategici aggiornati annualmente attraverso il DEFR”.

La mancanza del PRS è probabilmente dovuta alle conseguenze della pandemia, ma risalta in tutta la sua evidenza dalla lettura del Rendiconto e dalla relazione della Corte, che la Giunta della Regione Toscana, opera senza una programmazione precisa adottando misure dettate da impellenti necessità.
 
Ne sono prova i numerosissimi richiami alla mancanza di chiarezza, di trasparenza, di trasferimenti di fondi anche consistenti da un capitolo all’altro senza adeguata spiegazione e ragione.
 
L’Agenda 2030 con i suoi 17 obiettivi a cui si aggiungono “le strategie adottate per superare la crisi pandemica, costituiscono uno spartiacque per le istituzioni pubbliche che dovranno rivedere le politiche dei prossimi anni per poter proseguire nel percorso di realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.”
 
È di tutta evidenza che il Consiglio Regionale non prende decisioni conformi alla gran parte degli obiettivi dell’agenda 2030,  soprattutto nel:
promuovere azioni per combattere il cambiamento climatico;
conservare e utilizzare in modo durevole i mari e le risorse marine;
gestire sostenibilmente le foreste e fermare la perdita di diversità biologica.
 
Entrando nello specifico del rendiconto, oltre a quanto commentato sui giornali in questi giorni e alla sintesi edulcorata del Procuratore regionale Mondera, pare di rileggere il parere di parifica del 2020, come se la Regione non si curasse di porre rimedio ai gravi rilievi fatti dalla Corte e ci domandiamo perché, visto che si tratta di finanza pubblica regolata da specifiche leggi a tutela degli interessi della comunità.
 
Ed ecco allora iniziare una sequela di rilievi spesso ripetitivi, relativamente a:
“Interventi finanziati da contributi regionali, caratterizzati da un continuo e regolare slittamento in avanti di un anno, da diversi esercizi, senza che su di essa venga garantita una previsione certa circa l’effettiva erogazione del trasferimento e senza che ne vengano palesate le ragioni” come la Tangenziale di Lucca e gli interventi sul porto di Livorno;
“Per l’esercizio 2021 la persistente anomalia in merito all’indicazione dei mezzi di copertura della spesa che caratterizza oramai in maniera strutturale l’intero sistema della legislazione regionale e che è stata più volte oggetto di censura da parte di questa Sezione”;
“Le variazioni adottate dalla Giunta sono prive di allegati o denominazioni esplicative e presentano numerosi storni compensativi, sia all’interno della stessa annualità che durante l’intero triennio, che riguardano non solo missioni o programmi ma anche capitoli di bilancio, alcuni di nuova formazione senza modifiche di rilievo rispetto al vecchio capitolo di riferimento”;
“Le variazioni di Giunta sono sempre molto numerose e alcune adottate in prossimità della fine dell’esercizio evidenziando criticità nell’attività di programmazione che arriva ad interessare complessivamente l’intero corso della gestione. Nell’esercizio 2021 le variazioni apportate al bilancio sono state 18 ma la legge prevede che un eccessivo ricorso alle variazioni di bilancio vada visto come un fatto negativo, in quanto toglie autenticità e attendibilità al bilancio”.
 
Proviamo ad immaginare se qualche imprenditore  adottasse queste dinamiche contabili e cosa ne verrebbe fuori da un controllo dell’Agenzia delle Entrate; chi vive nel mondo reale sa che quando l’Agenzia non capisce o trova confusione contabile, applica il massimo delle sanzioni.
 
Inoltre non è ammissibile che, nonostante la risposta della sanità regionale all’emergenza Covid, in gran parte dovuta all’abnegazione del personale sanitario, “la Regione continui a mantenere in cassa le risorse destinate agli investimenti delle Aziende sanitarie, costringendole a ricorrere all’anticipazione di tesoreria e all’accensione di mutui in proprio con maggiori oneri a carico delle finanze pubbliche (la cosiddetta esternalizzazione dell’indebitamento)”.
 
Come evidenzia la Corte dei Conti: “È diventata prassi finanziare con il fondo sanitario oneri in precedenza coperti da risorse regionali e ciò comporta il rischio di una possibile sottrazione di risorse sanitarie destinate a garantire i LEA.
Anche per gli ingenti trasferimenti inviati dallo Stato per far fronte all’emergenza pandemica, la Regione non ha effettuato un’ opportuna perimetrazione all’interno del bilancio e queste poste non sono immediatamente individuabili né è possibile accertare con immediatezza l’utilizzo di detti fondi con la destinazione specifica, anzi il trattenimento di detti fondi sul bilancio regionale non ha assicurato l’impegno integrale dei fondi e consentito il tempestivo trasferimento ai beneficiari per fronteggiare gli effetti dell’emergenza.”
 
Quante volte ci siamo sentiti rispondere: “Non ci sono più soldi in cassa per la sanità”?! Apprendiamo adesso che non era vero.
 
In definitiva ciò che risulta palese è che la Regione Toscana da anni continua ad operare senza programmazione, in modo poco trasparente e nessuno vi pone rimedio.
 
 Questo può voler dire due cose:
o che essere poco trasparenti è un comportamento voluto;
o che ci sono persone incompetenti a gestire le risorse pubbliche.
 
In ambedue i casi la cosa rimane inammissibile, probabilmente figlia di un’ ininterrotta gestione di decenni, in cui si è preso confidenza con la “cosa pubblica” tanto da considerarla “cosa propria”.
 
Non è così, pretendiamo che l’amministrazione della Regione Toscana avvenga in modo coerente con i dettami di legge e che i richiami della Corte dei Conti vengano ascoltati.
 
 
Silvia Noferi
Movimento 5 Stelle
Consigliera della Regione Toscana

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