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Italia Viva - 17 maggio 2022

 
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Libri ‘Il Mostro’, Scaramelli (Italia Viva): “La qualità delle relazioni sulle convenienze, gli uomini prima dei politici. Bello il passaggio su Giani nell’ultimo libro di Renzi”

Il capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale commenta il passaggio del Quirinale e l’abbraccio fra Eugenio Giani e Matteo Renzi nel libro edito da Piemme

“La fiducia nella superiorità della politica sul populismo, del coraggio che fa superare la paura di schierarsi contro l'opinione predominante pur di compiere al meglio il proprio dovere di politici, specie umana oggi tra le più vituperate. La qualità delle relazioni umane sulle convenienze, la bellezza di un abbraccio autentico che racconta le vite di due uomini, prima che di due politici”.
C’è tutto questo per Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, nelle parole che Matteo Renzi usa nel suo ultimo libro “Il Mostro” (edito da Piemme) per descrivere l’abbraccio dell’ex premier in una piazza romana con il presidente della Regione Toscana. Un abbraccio nella solitudine della scelta solitaria di un piccolo partito di andare, solo in quel momento, contro la scelta di Elisabetta Belloni al Quirinale. Sono i giorni concitati del Mattarella bis. Renzi, dopo aver raccontato quanto accadeva in quei giorni a Roma, nel libro mette nero su bianco i fatti della sera del 28 gennaio. E scrive: «Finita la maratona televisiva. Mi giro nella piazza semivuota. E riconosco un volto amico. È il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Non siamo più membri dello stesso partito e tuttavia Eugenio sente il bisogno di venire ad abbracciarmi: “Non so se tu abbia fatto la scelta giusta, ma so che sentendo le tue dichiarazioni ho riconosciuto il coraggio di quando eri ragazzo”. È un abbraccio che mi fa un piacere enorme».
“Il passaggio del Quirinale raccontato nel capitolo Storia di un’elezione ha una forza argomentativa incontrovertibile - conclude Scaramelli - l’Italia si trovava in un passaggio difficile della sua storia. Non solo per rispetto e decoro istituzionale, quanto per la necessità di fare le cose giuste, della politica di esprimere al meglio il proprio potenziale e incidere nel destino di una nazione senza provincialismo”.

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