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Italia Viva - 4 maggio 2022

 
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Coltano, Scaramelli (Italia Viva): “No alla base militare nel Parco di San Rossore”

Il Consiglio regionale approva la mozione di Italia Viva coi voti favorevoli della maggioranza e dei 5 Stelle

"Dare forza al nostro Presidente di Regione per scongiurare la realizzazione di una speculazione edilizia nel Parco di San Rossore. Come partito ci siamo attivati da subito non sulla necessità dell’intervento, che migliora le nostre forze di difesa, porta ammodernamento e rappresenta una opportunità per la nostra regione, ma sulla localizzazione scelta. Il valore ambientale e paesaggistico del parco regionale verrebbe meno, perché passare da 54 mila metri quadri della base militare dismessa ai 729 mila del progetto significherebbe costruire una nuova città all’interno di un parco verde”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale della Toscana, presentando la mozione approvata dall’Aula contro la localizzazione della nuova base militare nel parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli nel pisano. Per Scaramelli e Maurizio Sguanci il Consiglio regionale dovrebbe affrontare il tema della scelta della localizzazione, ma anche quello della redditività che interventi di questo tipo portano sul territorio, insieme a quello di opportunità che altre realtà territoriali toscane non hanno mai avuto.
“Quanti sono gli opifici industriali dismessi? Quante le aree regionali abbandonate che potrebbero essere scelte come luoghi di localizzazione?” Sono gli interrogativi sui quali Scaramelli ha richiamato l’attenzione del Consiglio regionale per aprire una discussione che coinvolga anche la Regione nella scelta della localizzazione. Se per Scaramelli non c’è nessuna pregiudiziale sulla nuova caserma dei Carabinieri “che serve e l’ammodernamento è importante anche in questo ambito”, diversa è la posizione sulla scelta di investire risorse del PNRR nella costruzione della nuova base militare.
“Le scelte sulla destinazione delle risorse del PNRR sono state prese – ha detto Scaramelli in Aula - in un contesto completamente diverso, c’era la pandemia. Oggi c’è la guerra alle porte d’Europa. Con il Governo Conte abbiamo assistito addirittura a una prima versione ufficiale del PNRR, con progetti non all’altezza dell’impegno europeo e, a seguire, le scadenze imminenti non hanno consentito una piena e completa revisione di quelle progettualità. Credo – ha concluso Scaramelli – che dovremmo riflettere e ragionare sulle scelte di sistema per la ripartenza, sulle strategie che le risorse del Pnrr può perseguire e su elementi di geopolitica non tenuti in considerazione in fase di stesura del Piano”.
 

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