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Italia Viva - 23 marzo 2022

 
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Infertilità, Scaramelli (Italia Viva): “La Toscana garantisca il diritto alla genitorialità”

Approvata all’unanimità la mozione del Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana

“La Toscana si impegna a garantire il diritto alla genitorialità”. A dirlo Stefano Scaramelli (Italia Viva), vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, in merito all’approvazione all’unanimità della mozione sulla Procreazione medicalmente assistita (PMA) che ha presentato oggi in Aula.
“Le quote per i LEA proposte in Conferenza Stato Regioni sono troppo basse, serve - spiega Scaramelli - che la Toscana intervenga per scongiurare l’abbassamento dei Livelli Essenziali di Assistenza relativi alle prestazioni ambulatoriali per la Pma al fine di mantenere la possibilità per i centri di procreazione di continuare a svolgere queste attività e consentire l’accesso alle cure per l’infertilità a chiunque ne faccia richiesta. Occorre che le prestazioni siano in regime ambulatoriale e che la Regione promuova iniziative di sensibilizzazione e promozione per la tutela della salute riproduttiva e per la diffusione della conoscenza dei percorsi di procreazione medicalmente assistita. È un atto importante che sancisce il diritto dei genitori a sentire quel legame che già all'inizio della gravidanza si instaura con il nascituro”.
In Toscana ci sono 22 centri di Pma, di questi 7 sono di primo livello ovvero effettuano l’inseminazione intrauterina, 15 di secondo e terzo livello cioè eseguono tecniche più complesse. La mozione di Scaramelli impegna la Giunta toscana anche a sostenere, in Conferenza Stato-Regioni e sul territorio, campagne di informazione per la donazione e la conservazione di ovociti e spermatozoi, con particolare riferimento alle nuove generazioni.
“Anche contro il grave problema della denatalità che affligge il nostro Paese e la Toscana queste tecniche - conclude Scaramelli - rivestono un ruolo fondamentale e garantiscono la sicurezza attraverso, ad esempio, la presa in carico delle coppie da un punto di vista non solo biologico ma anche psicologico e nutrizionale, in modo da affrontare tutti gli aspetti che possano aver compromesso la capacità di concepimento”.
 

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