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Partito Democratico - 18 dicembre 2014

 
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Finanziaria 2015, 1 milione di euro a Enoteca italiana, Pugnalini e Spinelli (Pd): “Dalla Regione impegno concreto per la nostra eccellenza”

“La Regione si mette al fianco dell’Enoteca italiana con un contributo di un milione di euro”.  E’ quanto prevede un emendamento della Finanziaria regionale, approvato oggi in Commissione affari istituzionali, e firmato, tra gli altri, dai consiglieri regionali Pd, Rosanna Pugnalini, presidente della Commissione sviluppo economico, e Marco Spinelli. L’approvazione definitiva del provvedimento è prevista nel corso della seduta consiliare della prossima settimana, dedicata alla Finanziaria regionale 2015.

 
“Quello che è stato approvato oggi dalla commissione è un impegno importantissimo rivolto a una realtà che consideriamo irrinunciabile per il tessuto economico, storico e culturale dei territori senesi, della Toscana e del Paese - dichiarano Pugnalini eSpinelli - L’Enoteca italiana attraversa, purtroppo, una situazione difficilissima sia dal punto di vista economico che finanziario. La Regione davanti a tutto questo non è immobile. E infatti all’interno della Finanziaria regionale 2015 abbiamo previsto lo stanziamento di un milione di euro, condizionato alla stipula di un accordo che preveda il concorso finanziario degli altri soci fondatori, e a una positiva valutazione di un piano di rientro. Con questo provvedimento abbiamo dato una risposta concreta, un segnale forte di vicinanza e di sostegno affinché non sia disperso un patrimonio, un know how di eccellenza, nella promozione e diffusione dei vini di denominazione di origine e di pregio, e dell’attività vitivinicola senese e non solo. E’ innegabile che negli anni recenti ci siano stati degli errori di gestione, ma non possiamo perdere questa realtà né possiamo accettare che a pagare siano i lavoratori dell’ente. Se sarà messo in piedi un efficiente piano di rilancio, è fuori discussione che l’Ente autonomo Mostra Mercato nazionale, oltre che un presidio storico e culturale per Siena, possa ancora rappresentare un'occasione di sviluppo economico e occupazionale. Al quale nessuno di noi intende rinunciare”.

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