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Il popolo toscano - riformisti 2020 - 28 novembre 2014

 
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Presentata da Marco Manneschi e Lucia De Robertis, consiglieri regionali rispettivamente di Toscana Civica Riformista e del PD, una mozione in merito al futuro della Soprintendenza ai Beni culturali di Arezzo MANNESCHI E DE ROBERTIS: “ NON SI LASCI MORIRE AREZZO”

“ Inaccettabile la decisione del Ministero dei beni e delle attività culturali di accorpare la Soprintendenza di Arezzo a quella di Siena, considerando che la Soprintendenza aretina gestisce in autonomia - da oltre quarant’anni  - il proprio patrimonio artistico, uno dei più consistenti in Italia con giacimenti ed opere che farebbero la gloria di una intera nazione. Riteniamo prioritario fare chiarezza sui ruoli specifici dei singoli territori quando si tratta di accorpamenti delle Sovrintendenze specie se, purtroppo, in quella che viene chiamata razionalizzazione delle strutture pubbliche, a farne le spese è sempre l’aretino, nel corso degli ultimi anni marginalizzato per quanto riguarda i servizi. Questo il commento di Marco Manneschi e Lucia De Robertis, sull’accorpamento della Soprintendenza di Arezzo a quella di Siena. “Una scelta che non condividiamo e che, di fatto, delegittima Arezzo nelle decisioni importanti per la tutela dei beni culturali. Una scelta poco lungimirante che, mentre  lascia sede uffici e personale alla città,  sposta però il centro decisionale a Siena”. “Questa decisione- hanno continuato - avrà ripercussioni pesanti sull’intero tessuto economico aretino senza contare che rappresenta un duro colpo per il territorio che ha, proprio nel settore culturale e artistico, il proprio fiore all’occhiello”. I due consiglieri regionali hanno dunque presentato alla Giunta toscana una mozione che chiede l’impegno della Regione affinché sia rivista la decisione dell’accorpamento. “ Si tratta- hanno concluso- di una questione di buon senso.  Vanno pensate soluzioni equilibrate distribuendo i sacrifici, dovuti alla politica dei tagli, in maniera equa tra i vari territori. Chiediamo almeno che la città di Arezzo, cosi ricca di storia artistica e culturale, diventi sede del Polo museale regionale”

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