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Gruppo consiliare Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani - 18 marzo 2015

 
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Legge regionale casa. Sgherri (PRC in Regione): “Derubricato il bisogno casa tout court, che proprio oggi sta esplodendo: si va nella direzione sbagliata! Positiva però l’approvazione di alcuni importanti emendamenti da me presentati.”

Legge regionale casa. Spostare la natura della vocazione dell’edilizia residenziale pubblica dal bisogno casa tout court – di cui proprio oggi c’è un aumento esponenziale – a quella del disagio sociale. Cioè spostare la priorità di chi potrà accedere agli alloggi pubblici.
Un cambio di architrave che non convince assolutamente.
Questa la filosofia della nuova legge, che va a modificare la 96/96, sicuramente bisognosa di aggiustamenti ma che era ed è una buona legge, che invece viene smontata in peggio.
Proprio quando l’acuirsi della crisi economica e la consistente crescita di una fascia di famiglie sotto la soglia di povertà o a rischio di povertà fa esplodere il bisogno casa (tanto è che oggi comunemente si è affermata la triste equazione che quando perdi il lavoro allora perdi la casa) con la legge approvata si cancella il bisogno casa stesso. In Toscana per il2015 sono annunciati circa 5000 sfratti per morosità, soprattutto morosità incolpevole, e con la nuova legge si abbattono i punteggi per sfratto nelle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio popolare.
Dunque il vero e proprio bisogno casa è confinato in una riserva di alloggi del 25% rispetto a quanti appartamenti si rendono disponibili, per famiglie con sfratto e che hanno subito calamità naturali. Ed è proprio per questa strana, quanto incongrua, equiparazione che non vi è per essi assegnazione di alloggio ma utilizzo provvisorio di anni 3 + 3 . Fortunatamente siamo riusciti a sanare un errore macroscopico con l’approvazione di un emendamento il quale, per quanto riguarda le famiglie con sfratto, prevede che la permanenza in un alloggio sia riconosciuta con un punteggio per la graduatoria per l’assegnazione. Altrimenti per una famiglia il rischio era che dopo 6 anni si sarebbe ritrovata nuovamente sotto sfratto esecutivo nonostante che le condizioni economiche non fossero cambiate, e senza punteggio.
Anche altri emendamenti da me (firmati anche dal Consigliere Marini) presentati sono stati accolti già in commissione, ma non cambiano la “cifra” non condivisibile di questa legge.
Condiviso l’emendamento di sospensione per al massimo un anno dell’applicazione dell’ISEE (avevamo proiezioni della sua applicazione assolutamente preoccupanti) mentre ritengo profondamente sbagliato l’aumento del canone minimo da 10 a40 euro: sempre di più le famiglie sotto la soglia di povertà, che difficilmente avranno possibilità di migliorare la propria condizione, e già sono pesanti i 10 euro!
Un quadro quindi – quello di questa nuova legge – che cambia sostanzialmente strada su quale debba essere la priorità, quella del bisogno casa tout court, che proprio in questi tempi è sempre più diffuso e drammatico! Mentre, sostanzialmente finiti i fondi Gescal, non si è più investito in questo ambito, primario per avere una reale vita dignitosa! 

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