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Gruppo consiliare Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani - 13 marzo 2015

 
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Piano Paesaggistico. Sgherri (PRC in Regione):”voto contrario in Commissione. Su cave e lungo costa piano stravolto. Continuerò la battaglia in aula”

Voto contrario oggi in Commissione Urbanistica al Piano del Paesaggio così come esce trasformato dalla Commissione stessa, cioè dagli emendamenti PD.
Avrei votato con convinzione il piano del paesaggio adottato dalla Giunta, frutto fin dall’inizio di un ampio confronto con tutte le rappresentanze della società e avrei comunque votato il  piano rielaborato dalla Giunta in risposta alle osservazioni presentate. Il testo della Giunta portato in discussione era già il risultato di una mediazione significativa con Sindaci e categorie su questioni importanti e delicate, un piano ancora convincente. Segnava soprattutto la mediazione tra la scelta di continuare attività anche con forti impatti però coniugandoli con sostenibilità paesaggistica e ambientale. Gli emendamenti del Pd passati in commissione equivalgono invece a delle vere e proprie picconate proprio su due situazioni delicatissime come le cave sulle Apuane e il lungo costa. Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e Capogruppo in Consiglio Regionale.
Per quanto riguarda le cave – prosegue Sgherri – si è smarrito così interesse generale a favore dei grandi potentati del marmo. Il combinato disposto dei vari emendamenti infatti potrebbe essere sintetizzato così: avanti tutta a scavare senza ripensamenti, si potrà continuare a farlo su vette e crinali sopra i 1200 metriperché oltre alle cave attive vengono riammesse le cave dismesse, anche quelle pluricentenarie (basta avere avuto una qualunque autorizzazione dopo il 1985) anche ovviamente se sono su vette e crinali! Sotto i 1200 metrisi potranno aprire nuove cave su vette e crinali “integri” a condizione che non interferiscano in “modo significativo”, vincolo tanto ambiguo quanto non misurabile. Insomma aggirata la legge nazionale che proibisce le cave sopra i 1200 metrie via libera a nuove cave su vette e crinali sotto i 1200 metri. Per essere certi di questo risultato il PD, non contento, fa approvare altri due emendamenti: la cancellazione, per la valutazione paesaggistica, della Carta della Intervisibilità, ossia è come proibire una foto panoramica per capire gli effetti di più cave sullo stesso versante, e con un colpo di spugna vengono cancellati dalla carta tutte le vette e crinali sotto i 1200 metri. Come dire, negare che ci sono nella speranza di non cadere in nessuna tutela!
Per quanto riguarda la costa il ragionamento è semplice, cioè un unico emendamento identico, per 10 schede (su 12)  sul sistema costiero, con cui si introducono ampliamenti e cambi di destinazioni anche nelle fasce lungo la battigia.  Insomma un regalo per chi già è proprietario di volumetrie!
Ripresenterò in aula il testo approvato dalla Giunta con le proposte di controdeduzione alle osservazioni presentate, perché le scelte devono avvenire in sede pubblica, mettendoci la faccia.
Per quanto riguarda le cave vorrei concludere dicendo: non un posto di lavoro in più, perché le cave dismesse non occupavano nessuno. Nessun suggerimento è stato accolto da tutto quel mondo che si sta sviluppando che non vive in dipendenza delle attività delle cave, bensì di quelle attività legate a un turismo sensibile a quel paesaggio particolarissimo frutto di emergenze uniche in Europa e nel mondo.

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