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Pisa, Palazzo della Sapienza inagibile - Su iniziativa di Benedetti (Pdl) mozione bipartisan in Regione: «La giunta si attivi presso il governo per definire interventi rapidi»

Il documento sottoscritto da esponenti di maggioranza e opposizione nonché dai consiglieri regionali di riferimento del territorio pisano

«Attivarsi presso il Governo, di concerto con l’Università di Pisa ed il Comune di Pisa, per poter definire in tempi rapidi gli interventi necessari per la messa in sicurezza del Palazzo della Sapienza in Pisa, nonché per elaborare un calendario attendibile degli interventi stessi, che tenga conto della storica destinazione di tale edificio»: è a questo che il Consiglio regionale, su iniziativa del suo Vicepresidente Roberto Benedetti (Pdl) tenterà di impegnare la Regione. Lo strumento è una mozione, inserita questo pomeriggio all’ordine del giorno dei lavori dell’assemblea toscana. Nato su iniziativa di Benedetti, si diceva, il documento è stato sottoscritto in maniera bipartisan da esponenti di tutti i gruppi, maggioranza e opposizione, nonché dai consiglieri regionali di riferimento del territorio pisano, il che lascia agevolmente presagire l’approvazione unanime del documento. La vicenda è quella che ha seguito gli eventi sismici che hanno colpito l’Italia tra il 20 e il 29 maggio scorsi, e che anche in Toscana hanno prodotto effetti. Tra questi, si ricorda nella mozione, la chiusura immediata del Palazzo della Sapienza di Pisa, sede storica della facoltà di giurisprudenza e sede centrale della biblioteca di ateneo, frequentato perciò quotidianamente da migliaia di studenti. «La chiusura – scrivono Benedetti e i suoi colleghi nel documento – ha comportato gravissime difficoltà per tutti coloro che frequentavano la struttura, sia studenti che personale docente», con ripercussioni anche sul commercio di zona. Il punto è che, si legge nella mozione, «ad oggi non sono ancora giunte dal governo nazionale indicazioni circa gli interventi da effettuare per porre in sicurezza il Palazzo della Sapienza, né circa i tempi e i modi di tali interventi». Adesso, con l’indirizzo del Consiglio, toccherà alla Regione prendere in mano le redini della questione. (mo.no)