Per migliorare l’esperienza di navigazione delle pagine e la fruizione dei servizi online, questo sito utilizza cookie tecnici e analitici.
Questo sito permette inoltre l’utilizzo di cookie di terze parti per funzionalità quali la condivisione e la visualizzazione sui social media.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su collegamenti nella pagina acconsenti all’uso di questi cookie.
Per informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggi la Cookie policy del sito del Garante per l'infanzia e l'adolescenza.
Home > Comunicati > ComunicatoIndietro  

Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA  n. 793


Garante Infanzia e Adolescenza: Bianchi, distanziamento sociale non diventi distanziamento di classe

Appello al Governo e alla Regione: “Se l’orizzonte è un lockdown generalizzato, servono risorse adeguate, assistenza territoriale e contrasto alla povertà”

 

di Ufficio Stampa, 13 novembre 2020

 

L’interruzione delle normali attività, l’improvvisa separazione dagli amici, e, ovviamente, la paura stessa del virus, possono provocare impatti destabilizzanti sul benessere mentale e fisico di bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Impatti che per taluni, e in certi contesti, si amplificano pericolosamente con il “rischio di trasformare il distanziamento sociale in distanziamento di classe”. “Se l’orizzonte è un lockdown generalizzato, servono risorse e misure adeguate”. E’ quanto dichiara la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi
 
“Servono - dice Bianchi rivolgendosi a Governo e Regione - finanziamenti differenziati per evitare ulteriori disagi”.  “Se le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi dovranno imparare a vivere con drastiche limitazioni sarà doveroso investire maggiormente su competenze, rilevamento e studio dei dati in ambiente scolastico. Serviranno infatti rapidi sistemi di raccolta dati, analisi e sviluppo di evidenze scientifiche per misurare l’impatto della pandemia anche sulle famiglie, e consentire una adeguata programmazione per l’adattamento”. 
 
La “riduzione della povertà e della povertà educativa” così come il “potenziamento assistenziale soprattutto a carattere territoriale” sono “necessarie anche per chi finora ha fatto affidamento su aiuti a scuola o per quelle famiglie che stanno affrontando problemi di salute o l’improvvisa perdita del lavoro” continua la Garante. 
 
“La preoccupazione per la diffusione del Covid -19 nelle nostre vite e nei nostri luoghi quotidiani si accresce. Ma questa apprensione, che colpisce tutti, ha un potere molto più grande su individui che si stanno formando”. “La scuola - dichiara - è purtroppo diventata luogo di ordinanze continue, spesso confliggenti tra loro, che hanno come unico risultato quello di essere moltiplicatori di apprensione e agitazione”. Da qui, anche in stretta sinergia con la rete dei Garanti che si è riunita per “offrire un punto di vista omogeneo”, Bianchi esorta le Istituzioni di Governo nazionale e regionale a mettere in campo azioni e misure precise. “Le bambine e ibambini, le ragazze e i ragazzi, che dai dati attuali sono maggiormente risparmiati dal virus dal punto di vista fisico, non lo sono affatto per quanto riguarda il loro benessere psicologico ed emotivo. Essere a casa invece che nelle aule può sembrare poca cosa rispetto alla malattia, ma non possiamo trascurare l’effetto che tutta questa situazione può determinare in maniera molto negativa su alunne e alunni”. 
 
“Le scuole - continua Bianchi - hanno compiuto un grande sforzo per far fronte a questa emergenza, adeguando e potenziando le loro reti per una trasmissione più efficace delle lezioni on line, costruendo vari progetti per una DAD più strutturata, ma l’andamento della pandemia, con la sua diffusione e pericolosità e con la prospettata chiusura totale, ha reso inadeguato lo spazio di discussione su alternanza delle presenze, orari differenziati, trasporti adeguati”. 
“Le restrizioni anti-Covid, se non calmierate con adeguati sostegni, diventeranno un acceleratore di diseguaglianze sociali, familiari, individuali e territoriali” avverte Bianchi, che esorta anche a “guardare all’esperienza della rete dei Garanti come presupposto fondamentale per la costruzione condivisa di azioni necessarie alla protezione delle persone di minore età”.