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Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA  n. 863


Covid-19: mascherine ‘di comunità’, Bianchi scrive a ministra Azzolina

La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Toscana invita la titolare del dicastero all’Istruzione a esplicitare meglio la tipologia dei dispositivi di protezione da indossare a scuola. “La norma di riferimento non indica chiaramente se siano le uniche ammesse”. Lettere inviate anche agli assessori regionali Bezzini e Nardini per adottare, di concerto con il Governo, i “necessari provvedimenti chiarificatori nell’ambito delle rispettive competenze”

 

di Federica Cioni, 1 dicembre 2020

 

L’uso delle cosiddette mascherine ‘di comunità’ - ovvero  quelle che nel Dpcm del 26 aprile scorso sono identificate come “monouso o lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso” – al centro del nuovo intervento della Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Toscana Camilla Bianchi.
 

La norma di riferimento non chiarisce infatti quali tipologie di mascherine sono ammesse a scuola e numerose segnalazioni di genitori sono arrivate, e continuano ad arrivare, alla Garante. Nel tentativo di “esplicitare meglio” quali dispositivi bambine e bambini, ragazze e ragazzi possono utilizzare durante le lezioni, Bianchi scrive alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e agli assessori regionali alla Salute e alla Scuola, Simone Bezzini e Alessandra Nardini. “La concreta applicazione delle misure adottate dal Governo – scrive la Garante - sta determinando varie criticità tra cui, con riguardo alle persone di minore età, quello relativo all’uso ed alla tipologia delle mascherine da indossare nelle scuole ove l’attività didattica ed educativa si svolge in presenza”.

“Per ciò che attiene all’uso prolungato in situazione di staticità dei dispositivi di protezione individuale, ho già evidenziato al presidente Giuseppe Conte il reciso e sempre più crescente dissenso da parte dei genitori, i quali assumono che tale circostanza produrrebbe seri effetti negativi sul piano sia fisico che psicologico, affinché possa valutare l’opportunità di adottare gli eventuali provvedimenti del caso”.

“Per ciò che riguarda invece – si legge ancora nella lettera -  la tipologia di mascherine da indossare, ritengo di segnalare come si stiano verificando dei forti contrasti interpretativi tra genitori e dirigenti scolastici, che finiscono con il riverberare i propri effetti negativi sulle persone minori di età”.  

Il dato di riferimento citato dalla Garante è contenuto nel comma 7 dell’articolo del richiamato Dpcm emanato lo scorso 3 novembre. “Come si evince dal dato testuale, la norma non dispone in modo chiaro ed inequivocabile che le mascherine di comunità siano le uniche ammesse, in quanto la locuzione “anche” può indurre a ritenere che siano consentite ulteriori tipologie non espressamente nominate, quando risultino in grado di assicurare comunque gli effetti voluti” spiega Bianchi.

Anche la nota diramata il 9 novembre dallo stesso ministero “non fornisce indicazioni utili al riguardo”. Per tale motivo la Garante chiede alla ministra, “pur nella consapevolezza delle numerose e gravi problematiche che in questo momento è chiamata complessivamente ad affrontare”, di “valutare l’opportunità di adottare i necessari provvedimenti chiarificatori”. L’intervento di Azzolina potrebbe “superare la criticità segnalata e contribuirebbe in modo significativo a ridurre le gravi difficoltà che la popolazione scolastica sta attraversando in questo difficile momento emergenziale”, conclude Bianchi.