Per migliorare l’esperienza di navigazione delle pagine e la fruizione dei servizi online, questo sito utilizza cookie tecnici e analitici.
Questo sito permette inoltre l’utilizzo di cookie di terze parti per funzionalità quali la condivisione e la visualizzazione sui social media.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su collegamenti nella pagina acconsenti all’uso di questi cookie.
Per informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggi la Cookie policy del sito del Garante dei diritti dei detenuti.
Home » Comunicati » ComunicatoIndietro  

Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA  n. 750


Carceri: Fanfani, morte detenuto a Livorno richiede interventi per conservare valori costituzionali

Il garante toscano dei detenuti: "Prima di tutto le più sentite condoglianze ai familiari. Il contagio è in continua crescita, preoccupa la disattenzione verso i carcerati più fragili. Rispettare loro dignità umana e pensare organizzazioni sanzionatorie diverse"

 

di Ufficio Stampa, 30 ottobre 2020

 

Il garante toscano dei detenuti, Giuseppe Fanfani, appresa la notizia del decesso per Covid di un detenuto del carcere di Livorno, rivolge innanzitutto "le più sentite condoglianze ai suoi familiari" e segnala la necessitàdi "pensare organizzazioni sanzionatorie diverse", specie in questa fase di emergenza sanitaria, e di "conservare i valori costituzionali". Il detenuto morto in carcere a Livorno aveva 84 anni ed era affetto da varie patologie, tanto che i suoi legali, già all'insorgere della pandemia, avevano chiesto la detenzione domiciliare per motivi di salute, visto che era un soggetto ad altissimo rischio di contagio con esito infausto.

"Purtroppo - dichiara Fanfani -, malgrado la sicura attenzione delle forze di polizia penitenziaria e delle direzioni degli istituti, le statistiche degli ultimi giorni dimostrano che il contagio è in continua crescita". Per questa ragione, il garante invoca "la massima attenzione da parte di tutti gli operatori" ed esprime "grande e rinnovata preoccupazione per la disattenzione che il sistema delle leggi ha verso i detenuti molto anziani, le categorie più deboli a cominciare da coloro che sono affetti da problemi psichiatrici, i tossicodipendenti, i condannati a pene brevi, solo per citarne alcuni. Per costoro - prosegue Fanfani - dovrebbero immaginarsi organizzazioni sanzionatorie diverse, pene alternative, sistemi di recupero sociale e strutture detentive attenuate". Su questa strada, il garante invita "a procedere tutti coloro che hanno a cuore la conservazione dei valori costituzionali all'interno delle carceri e la dignitàumana dei carcerati".
 



Seleziona comunicati

Cerca

Anno

Argomento

 

Condividi