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Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA  n. 380


Consiglio: Bianchi augura buon lavoro a nuovo Garante detenuti Giuseppe Fanfani

La Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Toscana plaude alla nomina. “Sono rilevanti i temi che dovrà affrontare e sono certa che saprà interpretare al meglio sentimenti e necessità”. Tra queste ricorda l'esigenza di “garantire ai figli di genitori reclusi il diritto alla continuità del legame affettivo” e di “allargare le possibilità di comunicazione per evitare la crescita della solitudine". Attenzione anche per le mamme in carcere con i figli: "Ora più che mai servono misure per evitare i danni della detenzione su bambine e bambini"

 

di Ufficio Stampa, 15 aprile 2020

 

“Congratulazioni e auguri di buon lavoro” al nuovo Garante dei detenuti regionale, Giuseppe Fanfani, arrivano dalla Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi. Appresa la notizia della nomina votata in Consiglio regionale riunito in videoconferenza nel pomeriggio di oggi, mercoledì 15 aprile, la Garante esprime felicitazioni per il rinnovo di una carica così rilevante.

 

Sono certa - dichiara Bianchi - che il nuovo Garante nell'esercizo del proprio autorevole ruolo, saprà interpretare al meglio sentimenti e necessità forse, in questo difficile momento di gravi restrizioni, più stringenti del solito”. Tra queste ricorda “l'esigenza di garantire ai figli di genitori reclusi il diritto alla continuità del legame affettivo”. “È opportuno allargare le possibilità di comunicazione per evitare la crescita della solitudine".

Avere la possibilità di telefonare a un proprio familiare, sentire la voce dei figli, può aiutare molto” continua la Garante che ricorda e elogia l'iniziativa di TIM in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - Ministero di Grazia e Giustizia, e la donazione di 1.600 cellulari e altrettante SIM agli Istituti Penitenziari italiani per avvicinare i detenuti ai propri cari in questo periodo di emergenza sanitaria. “Tuttavia ritengo che in questo particolare momento siano necessarie azioni mirate a sostegno e a conforto di bambine e bambini, ragazze e ragazzi che hanno un genitore detenuto".

"La genitorialità in carcere – continua - è spesso privata del diritto all’affettività, pur sancito in Costituzione. Poter mantenere legami con i propri figli rimane un diritto inalienabile e altrattanto lo è il diritto dei figli a poter frequentare e mantenere legami con i propri genitori" osserva la Garante ricordando la Carta dei figli dei genitori detenuti, protocollo d’intesa siglato tra il ministero della Giustizia, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e la Onlus Bambinisenzasbarre, che ha "ufficializzato i diritti dei figli dei detenuti, il loro diritto alla continuità del proprio legame affettivo con il genitore in carcere ribadendo, al contempo, il diritto alla genitorialità".

 

"Nel 2018 il protocollo è stato rinnovato per la terza volta, segno evidente della necessità di mantenere alta, e costante, l'attenzione su un tema che tocca corde profonde. Ed è anche per questo, per ribadire e dare continuità a quel minuzioso lavoro, che occorre sostenere e adottare misure nell'interesse di questi figli" continua la Garante.

 

Chi è già sceso in campo è proprio la Onlus Bambinisenzasbarre che nel pieno rispetto di quanto previsto dal nuovo decreto IO RESTO A CASA, ha potenziato il servizio di supporto telefonico TELEFONO GIALLO per le famiglie di persone detenute attivandolo per le bambine e i bambini figli di genitori detenuti.


"Attenzione" Bianchi chiede anche per quelle bambine e quei bambini che risiedono in carcere con le mamme. "A loro serve un supporto se vogliamo ancora maggiore. Vivono una situazione di estremo disagio a prescindere dall'emergenza Coronavirus. Nelle maglie delle misure di contenimento e restrizione, assolutamente necessarie a salvaguardia della vita di ognuno, occorre inserire politiche che non lascino indietro proprio coloro che hanno più bisogno, che sono più esposti all'effetto di dover subire, inconsapevoli e incolpevoli, una doppia detenzione: la vita nel carcere con la madre e l'esclusione da ogni altro contatto sociale per l'emergenza sanitaria".

 

Giuseppe Fanfani, cui esprimo le mie senite congratulazioni e a cui rinnovo i migliori auguri di buon lavoro, sono certa saprà cogliere il senso profondo di queste mie riflessioni. Da parte mia piena disponibilità a collaborare su tematiche che non possono essere dimenticate”.




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