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Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA  n. 366


Garante detenuti: domani la nomina in Consiglio

Il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani: “Tra le principali figure di garanzia del nostro ordinamento regionale, colmiamo un vuoto dovuto anche al difficile momento di emergenza sanitaria”. Il nome scelto, “dopo ampio dibattito e tentativi di convergenza politica quanto più ampi possibili", Giuseppe Fanfani

 

di Ufficio Stampa, 14 aprile 2020

 

La Toscana è a un passo dalla nomina del nuovo Garante dei diritti dei detenuti. Domani, mercoledì 15 aprile in videoconferenza, il Consiglio regionale indicherà Giuseppe Fanfani “colmando un vuoto dovuto anche all'emergenza sanitaria” spiega il presidente della commissione Affari Istituzionali Giacomo Bugliani.

Quella del Garante dei detenuti “è tra le principali figure di garanzia del nostro ordinamento regionale. In commissione abbiamo attentamente analizzato e approfondito le diverse autocandidature pervenute cercando sempre di arrivare ad una convergenza politica quanto più ampia possibile” ricorda Bugliani. “Fanfani è persona di competenza consolidata, necessaria a rivestire un ruolo tanto importante e strategico, ancora più necessario in questi giorni di difficili restrizioni e limitazioni anche dentro I nostri istituti di pena. Sono certo – prosegue il presidente della commissione – che il nuovo Garante saprà interpretare il sentimento dei detenuti e dare risposte concrete”.

Giuseppe Fanfani, è stato deputato in Parlamento, oltre che sindaco di Arezzo per due mandati consecutivi (dal 2006 al 2014). Dal 2014 al 2018 è stato componente del Consiglio superiore della magistratura. Prenderà il posto di Franco Corleone che ha ricoperto la carica dal 2013.

Il Garante dei diritti dei detenuti svolge, in collaborazione con le competenti amministrazioni dello Stato e della Regione, numerose funzioni tra cui assumere ogni iniziativa volta a verificare che ai soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale siano erogate le prestazioni inerenti al diritto alla salute, al miglioramento della qualità della vita, all’istruzione e alla formazione professionale e ogni altra prestazione finalizzata al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro. Segnala agli organi regionali eventuali fattori di rischio o di danno dei quali venga a conoscenza su indicazione dei soggetti interessati o di associazioni e organizzazioni. Interviene nei confronti delle strutture e degli enti regionali in caso di accertate omissioni o inosservanze rispetto a proprie competenze. Formula indicazioni e proposte, anche su richiesta degli stessi organi regionali, in merito agli interventi amministrativi e a carattere normativo volti ad assicurare il pieno rispetto dei diritti dei detenuti.




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