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Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA  n. 875


Covid-19: Fanfani, priorità vaccinare detenuti e personale

Il Garante regionale scrive al provveditore Cantone, agli assessori alla Sanità e alle Politiche sociali Bezzini e Spinelli, al Garante nazionale Palma e a quelli comunali. “Tenere presente il pericolo di possibili focolai all’interno degli istituti. Doveroso tutelare vita e salute di chi non ha autonomia di movimento e decisionale”

 

di Federica Cioni, 3 dicembre 2020

 

Nell’individuazione dei prossimi percorsi di distribuzione dei vaccini anti Covid-19 occorre tener presente la “necessità che sia data priorità ai detenuti, al personale penitenziario, sanitario, ai volontari o altri soggetti che accedono con costanza al sistema carcerario”. E’ quanto chiede il Garante della Toscana, Giuseppe Fanfani,in una lettera inviata al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Carmelo Cantone, agli assessori alla Salute e alle Politiche sociali Simone Bezzinie Serena Spinelli, al Garante nazionale Mauro Palma, ai Garanti comunali della Toscana, al dirigente del settore organizzazione delle cure e percorsi cronicità Mauro Maccari

Nella missiva Fanfani rileva il pericolo focolai all’interno dell’ambiente carcerario. “E’ nostro compito e dovere tutelare la vita e la salute di coloro che non hanno autonomia di movimento e decisionale”. “È ovvio - continua il Garante -  che la distribuzione del vaccino sia sistema assolutamente complesso e ancora allo studio da parte del Governo, e che abbisogni di una struttura distributiva tanto lucida ed efficiente quanto selettiva, quantomeno all'inizio, come è ovvio che molte categorie di persone a maggior rischio debbano essere massimamente protette e quindi vaccinate con precedenza su altre”. 

 
“Vi sarò grato quindi se vorrete farvi carico, nella interlocuzione con gli organismi centrali di governo, di ottenere che la distribuzione del vaccino nelle carceri abbia carattere prioritario. So che ciò che dico - conclude Fanfani - è certamente già nelle vostre azioni, ma vi prego di accogliere le mie parole come una accorata raccomandazione nell'interesse di chi è spesso dimenticato e che attende anche da questa opera e dalla consapevolezza che accadrà velocemente, il senso della speranza”.



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