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Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo 2013

 

Nella ricorrenza del cinquantasettesimo anniversario della tragedia di Marcinelle, che costò la vita a 136 minatori italiani, il pensiero delle istituzioni non può che andare ad una duplice esigenza. Da un lato, continuare nell’impegno a rendere il lavoro sempre più sicuro, attraverso un’evoluzione del quadro normativo che sia di stimolo all’affermazione di una cultura diffusa della sicurezza nel lavoro. Dall’altro, ad operare per superare questa difficile stagione di crisi economica che distrugge il lavoro, lo precarizza, lo rende sempre meno sicuro, spinge sempre più persone a ripercorrere il dolente tragitto proprio di quegli italiani periti nel disastro del 1956.
Nella crisi ogni lavoro è buono, le remore sulla sua sicurezza – quando il lavoro diventa una questione di sopravvivenza – vengono meno, l’assunzione di un rischio anche grave diventa pane quotidiano, pur di poter racimolare un qualche salario. La crisi è il peggior nemico del lavoro in sicurezza, e la principale spinta verso una nuova emigrazione. Ed un paese che emigra è un paese che perde prospettive.
In questa “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, il commosso ricordo di quelle vittime si accompagni pertanto al rinnovato impegno per far uscire l’Italia dal tunnel della crisi, per ricostruire lavoro nel territorio, sicuro e duraturo.



Alberto Monaci
Presidente del Consiglio regionale della Toscana