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Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA  n. 591


Pari opportunità: apprezzamento per l’attività 2018

Proposta di risoluzione approvata a maggioranza in commissione Affari istituzionali. Relazione della presidente della Commissione pari opportunità sui risultati conseguiti. Primo piano sui dati toscani

 

di Camilla Marotti, 22 maggio 2019

 

La commissione Affari istituzionali, guidata da Giacomo Bugliani, ha approvato a maggioranza una proposta di risoluzione che esprime apprezzamento per l’attività svolta nel 2018 dalla commissione Pari opportunità. Apprezzamento è stato espresso dal presidente Bugliani, da Gabriele Bianchi, e dalla consigliera Fiammetta Capirossi che hanno votato a favore della proposta di risoluzione. Si sono astenuti Roberto Biasci e Maurizio Marchetti.
 
La risoluzione è stata preceduta dalla relazione di Rosanna Pugnalini, presidente dell’organismo regionale, che ha funzioni consultive, propositive e di controllo sulle politiche regionali per superare le discriminazioni e favorire le pari opportunità, così come richiesto dalla legge regionale 76/2009 e dallo Statuto della Toscana.
Nel 2018 la commissione ha svolto circa quindici sedute e altrettanti uffici di presidenza; una quarantina di iniziative pubbliche, tra seminari, convegni e approfondimenti, organizzate direttamente o in collaborazione, una serie di partecipazioni alle attività organizzate da altri soggetti. E poi coordinamenti nazionali, presenze in scuole e Università, allestimenti di mostre di arte al “femminile”, premiazioni, presentazioni di libri, pubblicazioni curate direttamente nella collana “quaderni”del Consiglio regionale.
 
Un’attività che ha toccato tutto il territorio regionale ma attiva anche a livello nazionale, per la presenza nel coordinamento nazionale delle Crpo.
 
In primo piano la consapevolezza di operare in una Regione che vanta esempi positivi in tema di politiche di genere, cominciando dalla legge elettorale che ha consentito, attraverso l’alternanza di genere in lista e la doppia preferenza, l’ingresso in Consiglio regionale di elette per circa il 30 per cento. Ma il lavoro da fare resta lungo, ha precisato Pugnalini: i ruoli di vertice, quali presidenza della Giunta e del Consiglio regionale, passando dalle presidenze delle commissioni per arrivare ai capogruppo, restano soprattutto in mani maschili. Un dato significativo è quello sui Comuni, dove le sindache, che pure in Toscana sono in percentuale maggiore rispetto alla media nazionale, che è del 13 per cento, non arrivano al 20 per cento. Nessuna sindaca governa le città toscane sopra i 50mila abitanti; nei Comuni sotto i 15mila il rapporto è di circa 1 sindaco donna su 5; nelle città sopra i 15 mila abitanti questo rapporto diventa di 1 a 8.
 
Nessuna ‘semplice rivendicazione’nella direzione di lavoro condivisa da tutte le componenti della commissione, bensì la convinzione che la partita delle pari opportunità debba essere giocata partendo dalle competenze. Tra le attività citate l’accordo triennale sottoscritto nel 2017 con le Università toscane e con la Giunta regionale per l’istituzione di un premio annuale per tesi di laurea magistrale e pubblicazioni scientifiche su “Analisi e contrasto degli stereotipi di genere”. Nel mese di luglio 2018 sono state consegnate alla biblioteca del Consiglio le dieci tesi pubblicate a cura della commissione, premiate per l’anno 2017. Nel mese di ottobre 2018 si è concluso il secondo bando: le dieci tesi vincitrici saranno pubblicate e, sempre a cura della commissione, poi consegnate alla biblioteca “Pietro Leopoldo”della Regione Toscana.
 
Ancora nel 2018, la Commissione regionale per le pari opportunità ha ricevuto una menzione d’onore dal Coni per il suo impegno alla promozione dello sport al femminile. Attenzione è stata profusa nel sostenere l’ingresso nel mondo del lavoro e la buona occupazione al femminile, grazie anche al lavoro portato avanti con gli ordini professionali. Particolare cura, inoltre, è stata dedicata alla promozione della salute e medicina di genere, e per promuovere iniziative per il supermento delle difficoltà legate alla disabilità.
 
Infine il capitolo della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere: i dati toscani confermano che la violenza contro le donne resta culturalmente radicata, sistematica, capillare, trasversale alla società, al ceto, al livello d’istruzione. Il costo sociale è altissimo. L’ottanta per cento della violenza emersa avviene tra le mura domestiche, nelle relazioni di coppia, con impatti devastanti in termini di violenza assistita da figli. Una violenza nei casi estremi arriva al femminicidio: 108 casi registrati in Toscana tra il 2006 e il 2017.



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