Primo Bosi - Sindaco di Vaiano In ricordo di Sergio Dreoni E’ enorme il dolore per la perdita di Sergio Dreoni, un uomo di grande generosità e un imprenditore capace che con il suo lavoro ha davvero onorato la comunità vaianese.
Ho avuto l’onore di conoscere Sergio alcuni anni fa e mi ha subito colpito per l’amore che faceva trasparire per la sua famiglia, la sua attività imprenditoriale e la comunità dove viveva.
Quando è iniziata l’emergenza epidemiologica, ho bussato al portone della sua ditta per chiedere se era possibile convertire una parte della produzione alla creazione di mascherine.
Sergio non si è scomposto, ha chiamato Franco, suo fratello, si sono guardati negli occhi e poi mi hanno detto che si poteva fare, che avrebbe voluto dire sacrificare una parte della produzione e dei guadagni ma che si mettevano a disposizione della comunità.
Il coronavirus che combatteva se lo è portato via lasciandoci in un dolore senza parole e che cercheremo di elaborare seguendo il suo esempio di uomo perbene, di cittadino onesto e disponibile per tutti.
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Emanuele Amodei - Direttore dell’istituto per l’Arte e il Restauro Palazzo Spinelli Ricordo di Franco Sottani Franco mi ha visto nascere, letteralmente.
Mio padre, che lo ha conosciuto da ragazzo, lo ha fortemente voluto insieme a lui come socio fondatore dell’Istituto e poi come Presidente Onorario.
I miei primi ricordi riconducono ad intere giornate passate insieme al figlio, Leonardo, dentro Palazzo Vecchio, dove Franco lavorava come responsabile Cerimoniere, in attesa poi di rientrare a casa sua per giocare nel cortile e, spesso e volentieri rimanere a cenare insieme.
Da adulto, lavorando dentro l’Istituto, in principio come 'apprendista' e poi come Direttore, ho avuto modo di apprezzare la sagacia, l’affabilità e lo spirito di Franco in tantissime occasioni.
Indelebili i ricordi durante le presentazioni dei corsi nel Salone de' Cinquecento, gli incontri presso le sedi istituzionali, i ministeri e le molte personalità incontrate.
Insieme abbiamo organizzato e partecipato all’evento Italia in Giappone, passando momenti straordinari a Tokyo e Kyoto. Ricordo un episodio particolarmente esilarante quando, durante la presentazione di una mostra, alcuni giornalisti della tv locale vollero fortemente fare un'intervista a Franco perché i suoi spessi baffi neri lo facevano assomigliare incredibilmente a Saddam Hussein…
Dal 2009, come Presidente del Salone del Restauro di Firenze, che ha contribuito a fondare e a far crescere insieme a mia sorella Elena, Franco ha dato un valore aggiunto alla città di Firenze.
E’ stato per me fonte di ispirazione per molte occasioni e non dimenticherò mai la sua voglia di vivere, di partecipare, di stare con gli altri; la sua simpatia e disponibilità sempre, fino all’ultimo giorno quando mi ha telefonato per dirmi che c’era sulla Nazione un articolo che parlava di palazzo Spinelli. Ci mancherà molto.
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Monia Monni e Francesco Gazzetti - Consiglieri regionali In ricordo di Roberto Bruzzesi Roberto Bruzzesi era una uomo onesto e per bene. Uno di quelli a cui piaceva stringerti la mano e guardarti negli occhi. Lo aveva fatto per una vita quando dirigeva numerose filiali della Banca Toscana. Erano gli anni in cui i rapporti umani ed i valori venivano prima di tutto. Un'attenzione verso il prossimo che, una volta andato in pensione, lo aveva portato ad occuparsi di altri numeri e bilanci: quelli della parrocchia di San Jacopino dove faceva volontariato curandone l'amministrazione.
Roberto Bruzzesi era un uomo d'altri tempi. Quelli di un mondo che non c'è più ma che forse, proprio dopo questa terribile emergenza, dovremo impegnarci a riscoprire. Roberto non c'è più. Ci ha lasciato all'età di 85 anni dopo aver incontrato quello che lui chiamava quel "bischero di virus".
Ci ha lasciato ma la sua educazione, i suoi principi ed i suoi valori restano con noi. Roberto, insieme alla sua sua adorata moglie, li avevano messi in salvo, trasmettendoli al loro amatissimo figlio Stefano.
Ma Roberto era andato oltre ed aveva affidato al suo Stefanino anche la memoria e la storia della loro famiglia. Una famiglia antica. L'avo nobiluomo dello Stato della Chiesa. Il bisnonno Giacinto amico di Mazzini e colonnello di Garibaldi. Ed il padre Italo, capo partigiano, scampato dai rastrellamenti e fucilazioni e morto nel giorno della Liberazione, saltato in aria su una mina. Ecco perché ha ragione Stefano quando dice che gli piace pensare a suo padre come l'ultimo eroe della sua famiglia e uno dei tanti eroi di questi tempi drammatici perché, come altri toscani, è morto da solo; lontano dagli affetti. Ma Roberto, ne siamo sicuri, quando ha chiuso gli occhi non era da solo. Aveva con sé il pensiero e l'amore di sua moglie, venuta a mancare alcuni mesi prima, ma anche e soprattutto l'immenso affetto di suo figlio. Ma la famiglia Bruzzesi non ha certo finito di lottare. Anzi! Ora questo compito tocca a Stefano a cui non manca né l'eleganza dei nobili di corte e neanche il coraggio dei garibaldini.
Ora starà a lui usare al meglio gli insegnamenti ricevuti dai suoi genitori per fare la cosa più eroica e rivoluzionaria di tutte: cambiare davvero le cose usando quella politica che lui conosce così bene. E sarà bellissimo che questo possa accadere anche in onore dei medici e del personale del "Torregalli" che hanno curato ed accudito Roberto nei suoi ultimi giorni. Questo è l'impegno e la promessa da fare e da farci. Questo sarà anche il modo per riannodare quei fili strappati da "quel bischero di virus". Un'assenza che sarà presenza e questo grazie al più potente dei sentimenti; quell'amore che, come diceva il Poeta, "move il sole e l’altre stelle" e che ci aiuterà a farci beffe della morte e di ogni tipo di virus.
Ciao Roberto sarai sempre con noi, al fianco di chi ti ha voluto bene e del tuo amatissimo Stefano.
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Antonio Mazzeo - Consigliere regionale Ricordo Christin era un ragazzo di 30 anni che dal Camerun aveva scelto la provincia di Pisa per costruire il proprio futuro. Si era iscritto all'Università di Pisa, viveva a San Giuliano ed era pronto a discutere la tesi in Scienze Agrarie. Ma a meno di due settimane da quel momento tanto sognato, nella notte tra il 22 e il 23 marzo, il Coronavirus lo ha strappato alla vita. Per onorarne il ricordo e coronare gli sforzi fatti, l'ateneo ha comunque deciso di conferirgli la laurea alla memoria esattamente nel giorno e all'ora in cui avrebbe dovuto discutere la sua tesi. Pur nel dolore inconsolabile per la perdita di un ragazzo così giovane, l'ho trovato un gesto bellissimo e il giusto riconoscimento per chi aveva deciso di investire nella nostra Toscana passione, ingegno, entusiasmo, speranza.
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Eugenio Giani - Presidente del Consiglio regionale della Toscana All'amico Paolo Grassi Paolo Grassi è morto a 65 anni per il Coronavirus, dopo due giorni di terapia intensiva nell'Ospedale di Massa. Era un amico e una persona che ho stimato tantissimo. È stato Sindaco a Fivizzano per 10 anni, interrompendo per limiti derivanti dal suo mandato proprio alle elezioni comunali di un anno fa. Mi hanno sempre colpito la sua solarità, il suo rapporto con la gente e le sue idee spesso innovative. Infatti era stato insignito dal Senato della Repubblica fra i 100 Sindaci che in modo virtuoso avevano arricchito con le proprie idee e la propria iniziativa il proprio comune. Rimanemmo legati perché nella ristrutturazione di un importante edifico religioso a Fivizzano avevamo sviluppato insieme l’iniziativa e posto una targa in ricordo. Il Consiglio regionale aveva con grande piacere collaborato col Comune da lui guidato per questo importante intervento nell'interesse della comunità di Fivizzano.
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Eugenio Giani - Presidente del Consiglio regionale della Toscana All'amico Paolo Cecconi Paolo Cecconi è deceduto a 65 anni per il coronavirus, subentrato quale complicazione di altre patologie pregresse.
Nonostante questo egli era una persona forte, sempre pronta a metterci la faccia e a impegnarsi in prima persona.
Lo ha fatto come Sindaco di Vernio, ricordato in tutta la Val di Bisenzio, fino al 2014.
Cecconi era molto coerente con le proprie idee, sempre pronto a dire con schiettezza il suo pensiero, ma allo stesso tempo aveva la capacità di legare, unire le persone per portare avanti gli interessi della comunità, con il giusto consenso degli altri.
Una persona che ha dedicato la sua vita all’impegno politico e sociale e che rimarrà sempre nel mio cuore.
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